Quando si parla di costo del lavoro, spesso si citano nazioni estere che hanno costi di manodopera inferiori. Ma in realtà la concorrenza "sleale" è anche in Italia, fra le diverse province del paese.
Lo conferma un'operatrice ortofrutticola che possiede diversi stabilimenti fra nord e sud d'Italia. "Fa un po' ridere - dice l'imprenditrice, che guida l'azienda con sede in Emilia - ma i contratti provinciali per il lavoro in magazzino sono molto diversi. A volte dico che dovremmo delocalizzare in Italia, piuttosto che all'estero come fa qualcuno".
Foto d'archivio
Venendo nel dettaglio, la media del costo del personale dell'azienda ortofrutticola con sede in Emilia è pari 17,50 euro/ora. Ciò comprende la media fra le diverse mansioni e la parte contributiva, ovviamente.
"Ma quando scendiamo al sud - aggiunge - spendiamo 11 euro a Scanzano Ionico, in Basilicata. Si tratta della stessa media presa in considerazione per lo stabilimento in Emilia. Ma si può fare di meglio, se consideriamo che in provincia di Ragusa spediamo 9,50 euro di media. In entrambi i casi, la tariffa oraria per l'operaio è praticamente la stessa, ma cambiano profondamente gli oneri contributivi".
E al nord? Vi sono delle zone 'franche', dove il costo orario è molto più basso che in Emilia Romagna, che prendiamo ad esempio. In provincia di Cuneo, per esempio, il costo orario in magazzino, compreso di tutto, è di 10 euro. Ma anche in Trentino Alto Adige non se la passano male: 10,50 euro a Trento e 10 euro di costo totale a Bolzano.
Un altro operatore dice che in Veneto vige il contratto regionale. "Il sesto livello comune è a 7,50 lordo l'ora, vale a dire circa 6,50 euro/ora netti. Più o meno siamo al livello di Trento".