Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Cachi italiani: la Campania conferma i quantitativi della scorsa annata e comincia in anticipo la raccolta

Quest'anno, la campagna dei cachi nella regione italiana Campania è cominciata in anticipo rispetto alla precedente. L'opinione generale è che, per questa stagione, l'offerta di cachi non dovrebbe essere particolarmente abbondante, in Italia. Tuttavia, sembra che la Campania presenti più prodotto rispetto agli altri areali produttivi, anche perché ha risentito meno dei danni climatici.

"La campagna 2021 del caco Tipo è partita con un anticipo di 10 giorni, cominciando intorno al venti settembre, ma dalla prossima settimana si entra nel vivo della produzione - afferma Umberto Nuzzo, imprenditore del casertano che opera nel settore - Diversi i motivi di questa partenza anticipata: un po' per il caldo eccessivo estivo, che ha fatto maturare in anticipo la frutta, e poi perché nei nostri campi già c'era un buon quantitativo di prodotto. La qualità del prodotto è ottima, con calibri medi di 75–80, molto apprezzati soprattutto dalla Gdo. Mentre per quanto riguarda i quantitativi siamo in linea con la precedente annata. Per il Rojo Brillante bisognerà attendere la fine di ottobre".

"Le quotazioni attuali si aggirano intorno ai 2 euro al chilo. Ma quest'anno sono aumentati i costi di produzione di almeno il 25%. Abbiamo difficoltà a reperire manodopera; gli imballaggi presentano costi elevati, ma anche la stessa manodopera chiede una remunerazione maggiore. Tutto questo incide almeno più di 10 centesimi sul prezzo, comportandone un aumento. Speriamo che la grande distribuzione organizzata ce lo riconosca".

"Dall'11 settembre in poi abbiamo cominciato a raccogliere il caco Tipo e quello Vaniglia - dice Michele Capasso, altro imprenditore campano del settore - Il prodotto si presenta di buona qualità e i volumi produttivi sono in linea con quelli della campagna precedente. L'agro acerrano è l'unico areale con una produzione normale rispetto agli altri, perché meno colpito da eventi climatici dannosi. Inoltre, quest'anno il nord Italia e la Spagna, le cui produzioni hanno avuto danni da aleurodidi e danni climatici, dispongono di produzioni esigue. Quindi per chi ha il prodotto questa è una buona annata".

"L'unica nota stonata è la mosca mediterranea, che sta comportando perdite di produzione dell'ordine del 30/40% per coloro che rispettano i disciplinari di produzione. Al termine di questa campagna esporremo tale problematica alle autorità competenti, per poter trovare una soluzione".