I prezzi dell'uva da tavola rimangono bassi, ancora troppi bassi per 500 g, 1 kg o addirittura 2 kg di prodotto di origine italiana, a prescindere da quale sia la varietà posta in vendita. In questi primi giorni di ottobre, su molti volantini della Gdo l'uva sembra essere la protagonista delle offerte low-cost.
Alcuni volantini con uve in promozione
Queste massicce campagne promozionali, oltre a scoraggiare gli operatori del comparto già duramente colpiti dagli aumenti dei costi delle materie prime, rischiano di etichettare la stagione 2021 come una delle meno redditizie degli ultimi anni, complici anche i rincari degli imballaggi e trasporti. Che siano catene discount, ipermercati e piccole insegne poco importa: un chilo d'uva costa quanto un caffè al bar e, in alcuni casi, anche meno.
Abbiamo chiesto a un produttore del nord barese le attuali quotazioni delle cultivar più note sui mercati. Per le catene della Gdo, la varietà Regal si vende dai 0,60 ai 0,70 per ogni cestino di 500 gr, circa 0,20 €/kg in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Per l'uva senza semi brevettata abbiamo quotazioni di 0,80-0,90 per ogni cestino di 500 g, rispetto agli 1,00/1,10 del 2020.
Invece, per i mercati all'ingrosso, le quotazioni delle cultivar tradizionali (con semi), partono da 0,70 fino a 2,30 €/kg, mentre per le uve seedless la forbice di prezzo è 1,40-2,60 €/kg.
Per un bauletto da 2 chilogrammi di uve con semi (come Italia e Red Globe), quando non è in promozione si ottiene attualmente circa 1,80-90, mentre il prodotto sfuso varia da 1,20 a 1,40 €/kg.
Stiamo parlando di prezzi lordi, ai quali ovviamente bisogna detrarre una serie di costi. Ad esempio, il trasporto incide da 0,10 a 0,18 €/kg, gli imballaggi da 0,10 a 0,12 €/kg, il costo della mandopera circa 0,60 €/kg.