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Castagne italiane: in Basilicata si prospetta una campagna con parecchie difficoltà

La campagna castanicola della regione italiana Basilicata partirà con circa una settimana di ritardo e sarà caratterizzata da rese dimezzate, a causa della prolungata e significativa siccità dei mesi scorsi. Le temperature sono ancora alte e l'assenza di piogge non consente un'ideale ingrossamento dei ricci.

Ne abbiamo parlato con Antonio Basso, tecnico dell'Associazione Castanicoltori del Vulture di Melfi, area in cui si concentra l'80% della produzione regionale. "Nonostante l'ottima fioritura e la presenza contenuta del cinipide, l'inesistenza di piogge ha però determinato una crescita limitata dei ricci e una probabile pezzatura contenuta delle castagne".

"Quest'anno prevediamo circa il -50% di prodotto. Se da una parte ci sono areali, come le vallate o i terreni esposti più a nord, dove il caldo di quest'estate è stato meno intenso, e in cui si contano percentuali di danno minori (intorno al 10-15%), dall'altra ci sono zone castanicole in cui il calo produttivo supera anche il 60%". 

"Crediamo di poter iniziare la raccolta delle prime castagne intorno al 10-12 ottobre. Non si è ancora raggiunta la piena maturazione, ma dobbiamo sperare che nei prossimi giorni ci siano delle precipitazioni, cosicché il riccio completi il suo ciclo e possa cadere a terra".

"A queste difficoltà si aggiunge anche quella degli ungulati: i cinghiali, infatti, stanno determinando non pochi problemi ai castanicoltori. Questi animali non solo mangiano il prodotto, ma, scavando le zone sottostanti le piante di castagno, distruggono anche il manto erboso creatosi naturalmente, con il rischio di danni alle castagne stese che giacciono sul terreno, nell'attesa di essere raccolte".

Per maggiori informazioni:
Associazione Castanicoltori del Vulture
320 4054384 - 393356940344 
[email protected]
[email protected]