Un produttore ortofrutticolo della provincia di Ravenna interviene sulla questione dell'Iva in ortofrutta. "Di recente ho letto interventi, anche di personaggi di notevole responsabilità, sul fatto che l'Iva sull'ortofrutta penalizzerebbe in consumi. Io invece credo che la questione sia ben più complessa e che il problema abbia radici più profonde. Ad ogni modo, è sufficiente fare due calcoli per rendersi conto della situazione".
L'agricoltore che, come sottolinea, è ragioniere e quindi "ragiona", porta questo esempio. "Il produttore fissa il prezzo con il compratore e poi, in fase di fatturazione, ottiene un incasso maggiorato di Iva che oggi è del 4 per cento. Se io ricevo 70 cents per un kg di frutta, ne incasso in aggiunta 2,8 per l'Iva. Andando avanti lungo la filiera, il confezionatore che rivende alla Gdo a 1,40 ne incasserà 1,456, di cui 5,6 cents di Iva. Poi spesso troviamo quella stessa frutta venduta al consumatore a 3 euro/kg, Iva compresa".
"Non credo perciò che sia l'Iva a portare incrementi di prezzo che scoraggiano i consumi. Su un prodotto venduto al banco a 3 euro, l'Iva totale è di 10 cents. Sono i 10 cents di Iva che portano alla lievitazione dei prezzi? Penso che certi personaggi che ricoprono ruoli importanti abbiano l'obbligo di documentarsi e di ragionare sulle cose, prima di parlare".