In questi giorni, a diminuire non è solo la domanda di funghi Cardoncelli, ma anche quella per i panetti di coltivazione: "Solitamente, con l'avvicinarsi della primavera la richiesta di funghi tende a calare. Quest'anno le cose sembrano andare anche peggio, poiché le alte temperature e la situazione pandemica non fanno altro che amplificare questa tendenza", così ci spiega Filippo Lupo di AgriFunghi, il quale aggiunge: "Quando non puoi andare a pranzo o a cena fuori per paura del contagio o perché le misure restrittive locali non te lo permettono, ecco che i ristoratori richiedono meno merce e, di conseguenza, i coltivatori mettono a dimora meno panetti. E' un susseguirsi di azioni e reazioni che riguarda tutti, anche chi i substrati li produce".
"Forniamo prevalentemente la Puglia e la Basilicata (quest'ultima diventata zona rossa dal 1 marzo 2021, NdR), le vendite dei substrati si sono quasi azzerate, mentre quelle del prodotto fresco proseguono soprattutto nelle attività della ristorazione, ma rispetto al tempo in cui questi locali lavoravano a pieno regime registriamo un calo di oltre il 50%".
"La cosa positiva è che i prezzi sembrano mantenersi alti (circa 5 €/kg). I prossimi mesi saranno fondamentali, soprattutto se riusciremo a mantenere bassi i contagi. Il settore Horeca assorbe circa la metà della nostra produzione, specie poi in primavera e in estate, quando si incrementano le varie ricorrenze e le feste private. Siamo fiduciosi in un ritorno alla (quasi) normalità nella tarda primavera: per questo abbiamo deciso che, nelle prossime settimane, metteremo a dimora oltre 40mila panetti in montagna, a 900 mslm, così da garantirci la produzione nei mesi estivi, allungare il calendario commerciale e compensare le perdite avute. Per fine marzo, riprenderemo con la produzione di substrato, utile per la realizzazione dei panetti che verranno messi a dimora a partire da settembre 2021".