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Nuove tecnologie genetiche dedicate alle piante: scienziati e agricoltori uniscono le forze

"Tea è l'acronimo per tecnologie di evoluzione assistita, terminologia che abbiamo proposto per indicare le nuove biotecnologie, basate sostanzialmente sull'editing genomico. Si tratta di tecnologie che consentono di modificare sequenze di Dna specifiche in modo mirato, preciso, veloce e a bassi costi. In agricoltura, le Tea sono importanti perché le loro potenzialità applicative sono enormi in termini di miglioramento genetico, consentendo di produrre nuove varietà e/o di correggere i difetti di quelle già esistenti. Gran parte della comunità scientifica conviene sull'idea che l'agricoltura del prossimo futuro può realizzarsi in base a un nuovo paradigma, quello del fatto su misura. Questo si traduce in un'agricoltura disegnata in funzione delle singole necessità".

Così Mario Enrico Pè, presidente della Società italiana di genetica agraria (SIGA) durante l'incontro "Promuovere l'innovazione genetica delle piante: agricoltori e scienziati costruiscono insieme il futuro dell'agricoltura", organizzato da Bayer e durante il quale è stata anche presentata la collaborazione tra Coldiretti e SIGA.

L'accordo, che prende il nome di "Camici e trattori", consentirà agli agricoltori di avere un contatto diretto con il mondo accademico e di usufruire di maggiori informazioni sui benefici tecnologici derivanti dall'uso delle nuove tecnologie genetiche dedicate alle piante.


Da sinistra: Giovanni Carrada (esperto di comunicazione della scienza e dell'innovazione e moderatore dell'evento), Mario Enrico Pè (presidente della Società italiana di genetica agraria-SIGA) ed Ettore Prandini (presidente di Coldiretti)

Ettore Prandini, presidente Coldiretti nazionale, si rivela entusiasta al riguardo. "Sono opportunità per i nostri imprenditori e per il sistema agroalimentare italiano di valorizzare ulteriormente la biodiversità. Grazie a queste nuove forme di ricerca e di tecnologia applicata, saremo in grado di rafforzare ciò che ci distingue. La sfida per l'agroalimentare italiano sta proprio nella distintività del prodotto e, mai come oggi, diventa fondamentale investire su questo punto".

E alla domanda sul perché sia importante collaborare con la ricerca pubblica italiana, Prandini dichiara: "La ricerca pubblica italiana è di eccellenza e, spesso e volentieri, non è stata adeguatamente sostenuta. Si tratta di una ricerca indipendente, che può metterci a disposizione nuovi strumenti. Soprattutto riteniamo che la genialità italiana vada premiata e valorizzata all'interno del nostro Paese".

Cosa succede se le Tea non vengono messe a disposizione dell'agricoltura italiana, mentre altri Paesi concorrenti possono utilizzarle?
"Questa sarebbe una grossa iattura. A quel punto, l'agricoltura italiana, ma anche europea, si troverebbero in condizioni di competizione difficili da sostenere", sottolinea il presidente di SIGA. "L'obiettivo ultimo dell'accordo tra la nostra Società e Coldiretti è quello di trasferire nelle aziende i risultati delle innovazioni genetiche. Camici e trattori ci consente di realizzare tre punti fondamentali: 1) costruire una condivisione degli obiettivi della ricerca, che può avvenire solo attraverso il dialogo tra il mondo produttivo, la componente scientifica e i fruitori dei prodotti della ricerca; 2) costruire un dialogo che sia però bilaterale; 3) costruire un forte consenso, al fine di ricevere il supporto politico e quello dell'opinione pubblica".

TEA e la genetica in agricoltura: la voce agli agricoltori italiani. Clicca sul tasto Play per vedere il video.

Bayer vuole costruire un'agricoltura moderna, che consenta di produrre maggiormente cibo di qualità, per tutti e in maniera sostenibile. "Per fare questo, vogliamo spingere sempre di più sull'innovazione - dichiara Marc Aupetitgendre, country division head di Bayer Crop Science Italia - Si pensi alle nuove tecniche di ibridazione, alle Tea o al digital farming che ci permettono di raggiungere gli obiettivi preposti. Quando parliamo di agricoltura su misura intendiamo che nel futuro vogliamo essere in grado di offrire delle soluzioni che si adattano alle diverse realtà del territorio e alle difficoltà che ogni agricoltore deve affrontare".


Marc Aupetitgendre, country division head di Bayer Crop Science Italia

"Parliamo quindi di una personalizzazione delle tecnologie a livello di campo e colture, per raggiungere applicazioni sempre più mirate e prendere decisioni più consapevoli, sfruttando i dati che oggi siamo in grado di raccogliere, elaborare e trasferire", conclude Aupetitgendre.

Clicca qui per scoprire tutti gli eventi del #Bayerfuturefarming Dialogue.