In Campania, nelle campagne intorno ad Acerra, da qualche giorno è cominciata la raccolta del caco Tipo. L'attuale campagna riporta i contraccolpi delle gelate verificatesi lo scorso aprile, che hanno inciso negativamente sui volumi produttivi. Questi ultimi non sono omogenei bensì differiscono a seconda delle zone; in alcuni appezzamenti c'è più prodotto rispetto ad altri.
Un operatore del settore, Michele Capasso, così descrive quest'annata: "La stagione del caco si caratterizza per volumi produttivi ridotti, con abbondanza di calibri medio-piccoli, dovuta alla forte siccità verificatasi durante i mesi scorsi. Tale condizione climatica ha influenzato positivamente la qualità estrinseca dei frutti, che quest'anno è eccellente. In più, il caco Tipo ha subito una forte impollinazione, per cui questa campagna vedrà un'abbondante presenza di caco Vaniglia. Mentre pare che manchino i volumi per il caco che va soggetto al processo di detannizzazione. Un'annata simile non si verificava almeno da 7/8 anni".
"Per quanto riguarda l'andamento dei mercati, siamo molto soddisfatti della domanda. I prezzi sono nella media del periodo, facendo un confronto anche rispetto agli altri anni. Sono molto ottimista per come è partita la campagna e credo che, anche quando entreremo nel vivo, le quotazioni interessanti compenseranno la carenza di prodotto".
"L'unico aspetto negativo che sto riscontrando negli anni, per il caco napoletano, è che sta diventando sempre più un prodotto legato al consumo di nicchia, poiché i retail italiani non gli attribuiscono il giusto valore, anche per via della sua estrema rusticità. Infatti la tendenza maggiormente manifesta sui mercati è la preferenza per il caco Rojo Brillante rispetto a quello napoletano".