In Bulgaria, i prezzi al dettaglio dei pomodori, sia in acquisto che in vendita, hanno raggiunto il livello più alto degli ultimi dieci anni, soprattutto nel primo trimestre 2020.
A maggio, con l'arrivo dei primi raccolti precoci di pomodori di serra, il prezzo è sceso a 0,76 euro al chilo, che è quasi il 3% in più del prezzo medio registrato nel periodo dal 2015 al 2019, secondo l'analisi del Center for Rural Economic Research. Tuttavia, a causa della crisi del coronavirus, del difficile flusso di merci e persone, del difficile accesso dei lavoratori ai campi e del maltempo del mese in oggetto, la previsione è che il prezzo dei pomodori continuerà a salire.
Secondo gli analisti, i prezzi delle verdure non sono alti solo in Bulgaria, ma raggiungono livelli simili in tutta l'Unione europea. Nel primo trimestre dell'anno, il prezzo dei pomodori nell'Unione è aumentato del 12%, ed è stato più alto della media dei primi tre mesi, calcolati negli ultimi 5 anni. Ad aprile, il prezzo ha raggiunto circa 1,10 euro al chilogrammo.
Gli economisti prevedono anche che la Turchia potrebbe reindirizzare la sua abbondante produzione di pomodori, così come verdure e frutta, verso la Bulgaria e altri Paesi balcanici, a causa della Russia. La Federazione russa, infatti, che è di solito un importante mercato per i prodotti turchi, ha introdotto una quota di 200.000 tonnellate di importazioni di pomodori, già a metà maggio coperta al 95% con merci provenienti soprattutto dall'Iran. Questo ha richiesto un cambio di destinazione della produzione turca verso i Paesi balcanici.
Quest'anno, la produzione di pomodori bulgari dovrebbe superare i volumi dello scorso anno del 2% e raggiungere circa 145mila tonnellate, secondo quanto riferito dalla BGNES News Agency.
Fonte: pariteni.bg