Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Quanto e' conveniente coltivare mango in Sicilia?

Il clima mediterraneo e la possibilità di potervi coltivare piante tropicali, può costituire un'opportunità per la sostenibilità economica delle aziende agricole siciliane. Il produttore che vuole avvicinarsi a tali coltivazioni, oltre a essere armato di buona volontà, deve dotarsi delle necessarie competenze. Assolte le dovute indagini di fattibilità agronomica, serve conoscere anche il rapporto tra costi e ricavi che derivano da un eventuale impianto di frutta tropicale.

Giuseppina Migliore

Per quest'ultimo aspetto, abbiamo contattato un'esperta del settore: Giuseppina Migliore, del Dipartimento SAAF dell'Università degli Studi di Palermo, con la quale abbiamo approfondito la questione, prendendo in esame un caso studio sul mango effettuato dalla ricercatrice.

"Per capire come approcciare un qualsiasi investimento di questo genere – ha detto l'esperta - bisogna compiere una preliminare analisi sulle tendenze di consumo, meglio se su scala più ampia o mondiale. Infatti, abbiamo appurato un sostanziale incremento della domanda soprattutto negli Stati Uniti e in Europa, dovuto alla crescente consapevolezza circa i benefici nutrizionali posseduti dai frutti tropicali. In Europa, ciò ha consentito alle principali referenze tropicali di spostarsi dai mercati di nicchia a quelli mercati principali, dunque di più largo consumo, come evidenziato in particolare nel Regno Unito e in Germania".

"Inoltre, la crescente attenzione dei consumatori europei verso i chilometri percorsi dagli alimenti - prosegue la ricercatrice universitaria - offre prospettive interessanti per espandere la produzione di frutta in alcuni areali della costa del Mediterraneo, quali Spagna e Sicilia. Nell'isola, ad esempio, dal 2014 al 2019, secondo i dati dell'Assessorato Regionale dell'Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea, le superfici investite a mangheto sono passate da 55 a circa 200 ettari. In particolare, sono tre le aree coltivate in cui le condizioni climatiche, di terreno e di qualità delle acque di irrigazione consentono alle piante di mango di trovare la massima espressione rispetto al genotipo".

Tra gli areali più importanti per la frutticoltura tropicale in Sicilia si possono annoverare quello di Balestrate, in provincia di Palermo, la zona che va da Caronia a Capo d'Orlando, nella parte centrale del messinese, e infine l'areale di Milazzo vicino Messina. L'analisi in questione riguarda uno studio effettuato nel 2018 presso quattro aziende di mango e altrettante impegnate con arance nei Comuni di Terrasini, Balestrate e Trappeto, in provincia di Palermo.

I costi di impianto
"La comparazione presa in esame - ha spiegato Migliore - analizza la differenza dei costi tra un mangheto e un aranceto. L'analisi economica evidenzia in particolar modo come i maggiori (vedi slide sopra) costi per ettaro del mangheto siano imputati prevalentemente all'acquisto delle piantine, ai frangivento e alla realizzazione della struttura di impianto, con oltre 660 tutori. Per il resto, le voci di costo per trattamenti antiparassitari, concimazione, operazioni colturali e per la mano d'opera sono assolutamente sovrapponibili".

Rese e guadagni
"Per quanto riguarda, invece, i costi di gestione (vedi slide sopra) in fase di maturità dell'impianto – ha evidenziato la studiosa - si nota una leggera differenza tra il mangheto e l'aranceto. I costi si discostano di circa €1300 per ettaro, ascrivibili prevalentemente all'acquisto di un maggior numero di cassette per l'imballaggio dei frutti di mango. Di contro, si spende qualcosa in più sull'aranceto in termini di manodopera per potatura, trattamenti e raccolta".

"Non c'è assolutamente partita, invece, per quanto riguarda il reddito lordo (vedi slide sopra) derivante dal mangheto – ha concluso Migliore - rispetto all'aranceto. Grande la disparità di resa, che si attesta a poco più di 13 ton/ha nel caso del mangheto, rispetto alle 30 ton dell'aranceto. Il mango, però, è stato venduto a quasi 8 volte il prezzo dell'arancia, mentre il reddito lordo risulta praticamente decuplicato".