Iscriversi alla Rete del lavoro agricolo di qualità non ha un costo diretto. E' sufficiente farlo online attraverso il sito dell'INPS (clicca qui per accedervi). E' logico che occorre soddisfare tutte le richieste relative alla correttezza dal punto di vista del lavoro, dei dipendenti e delle normative vigenti.
La lettera da parte dell'INPS di avvenuta iscrizione al registro
"La mia azienda è iscritta già da alcuni anni - spiega una imprenditrice del Veneto - e confermo che non è costato nulla. Occorre presentare i documenti richiesti e poi mantenere i requisiti".
I requisiti necessari richiesti sono: non aver riportato condanne penali per violazioni della normativa in materia di lavoro e legislazione sociale, per delitti contro la pubblica amministrazione, delitti contro l'incolumità pubblica, delitti contro l'economia pubblica,
l'industria e il commercio, delitti in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto (cfr. FreshPlaza del 17/01/2020).
"Credo che la GDO, prima di porre questi paletti con una data così precisa e ravvicinata, avrebbe potuto confrontarsi con la produzione" afferma Giacomo Suglia presidente dell'associazione produttori ed esportatori ortofrutticoli APEO.
"Le nostre aziende hanno già tante certificazioni cui adempiere e aumentarne il carico burocratico non mi pare molto logico. Le imprese italiane non hanno nulla da invidiare ad altre nazioni europee, come la Germania ad esempio. Anzi, su questo fronte, si può dire che Giotto ha superato il maestro Cimabue, dove Giotto è il sistema italiano e Cimabue quello tedesco".
Suglia esprime poi dei dubbi: "La GDO chiede questa iscrizione alle aziende italiane, ma come farà con quelle estere? Loro potranno esportare ortofrutta senza alcun vincolo? Perché creare queste disparità?".
"La GDO fa bene a puntare sull'etica - conclude Suglia - però questa deve essere ambivalente: le continue scontistiche sono etiche? Le aste al ribasso sono etiche? i pagamenti a 120 giorni sono etici?"