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Il problema riguarda tutti i Paesi produttori del Mediterraneo

In Turchia due nuove malattie da virus degli agrumi

"Due gravi malattie da virus affliggono l'agrumicoltura della Turchia e minacciano tutti i Paesi del Mediterraneo". A dirlo è Antonino Catara, già presidente dell'Organizzazione Internazionale dei Virologi degli agrumi.

"Una delle due fitopatie - prosegue lo scienziato – è il 'nanismo clorotico degli agrumi' (Citrus Chlorotic Dwarf, CCD) che interessa principalmente le piante di limone e di pompelmo, oltre che marginalmente il mandarino e il clementine. L'infezione virale incide significativamente sulla resa produttiva e sulla qualità dei frutti, oltre che sullo sviluppo vegetativo della chioma, a causa degli internodi corti".

Antonino Catara

Come si manifesta la problematica
"I sintomi fogliari - risponde Catara - sono caratterizzati da distorsioni e arricciamenti della lamina, associati a dimensioni ridotte e maculature clorotiche, molto simili a quelle causati dal virus della variegatura infettiva degli agrumi. La malattia, la cui presenza è attualmente segnalata solo in Turchia, interessa oltre il 60% delle piante, in alcune province".

"La trasmissione a lunga distanza avviene attraverso materiale di propagazione infetto, mentre la diffusione locale è operata da una mosca bianca (Parabemisia myricae), vettore noto anche per la trasmissione anche di altri virus, in modo persistente o semi persistente, con maggior rischio di trasmissione da un paese all'altro".

"L'altra malattia – spiega ancora il docente universitario - nota come 'decolorazione gialla delle nervature' (Citrus Yellow Vein Clearing, CYVC) per la particolare sintomatologia che induce su limone e arancio amaro, rilevabile su foglie giovani della vegetazione primaverile e autunnale, consiste in decolorazioni delle nervature e colorazione gialla delle aree perinervali, talvolta associate a idropisia e imbrunimenti delle nervature".

Immagine sopra: sintomi di CYVC su giovani foglie di limone. Decolorazione delle nervature e delle aree perinervali, malformazione del margine e bollosità della lamina fogliare. Per molti aspetti simili alla variegatura infettiva.

"A maturità, la lamina fogliare presenta bollosità, margini ondulati e malformazioni persistenti – continua l'esperto - Su arancio dolce si osserva solo una decolorazione delle nervature. Danni gravi sono stati riportati anche su frutti di mandarino Satsuma".

"A differenza del nanismo clorotico, il virus responsabile di questa malattia si trasmette non solo mediante materiale di propagazione e vettori alati (Aphis craccivora, A. spiraecola e Dialeurodes citri), ma anche attraverso gli attrezzi di lavoro. Ciò spiega come il virus responsabile, segnalato per la prima volta in Pakistan (1988) da ricercatori italiani, si sia ora diffuso in Turchia (2002), India (2003), Cina (2009) e Iran (2017)".

Tenere alta l'attenzione e vigilare
Da quel che è emerso dalle dichiarazioni di Catara, alla diffusione di entrambi gli agenti causali concorre inoltre pesantemente il fatto che "tutti gli agrumi, varietà e portinnesti, possono essere portatori dei due virus in forma latente, e quindi fungono da fonti di inoculo non facilmente controllabile dai servizi fitosanitari".

"Indagini non sistematiche effettuate anche con metodi molecolari da laboratori specializzati – tiene a sottolineare il ricercatore - non hanno rilevato la presenza nel territorio italiano, ma bisogna alzare la guardia estendendo le indagini anche alle introduzioni avvenute in tempi non sospetti per collezioni e/o per scopi di ricerca. E segnalare eventuali casi dubbi per i controlli necessari".

"Poiché le due malattie non sono attualmente incluse nella lista dei patogeni di rilevanza fitosanitaria europea – conclude Catara - mentre gli insetti vettori dei rispettivi agenti causali sono ampiamente diffusi in quasi tutti i paesi agrumicoli del Mediterraneo (e non solo), è indispensabile adottare tutte le misure precauzionali del caso, allertando gli organismi fitosanitari responsabili a livello nazionale e comunitario ad adoperarsi affinché siano predisposte misure adeguate".

"La collaborazione responsabile di operatori, ricercatori e collezionisti è requisito indispensabile per evitare di esporre il settore a ulteriori rischi. Le tecniche diagnostiche disponibili sono adeguate a effettuare tutti i controlli del materiale di propagazione. Come è richiesto per tutti i virus e i viroidi, tali misure sono indispensabili sulle piante madri".