Occorre una presa di responsabilità da parte di tutti: sia di chi vende, sia di chi acquista. Il prezzo del radicchio di Chioggia è, ormai da quasi tre mesi, pari al costo di produzione. Talvolta perfino più basso.
"Chiedo un passo responsabile da parte di tutti - esordisce Giuseppe Boscolo Palo, presidente del Consorzio - affinché tutti i componenti della filiera possano ottenere il giusto reddito. E, si badi bene, non sto a fare la solita sterile polemica dicendo che la colpa è dell'acquirente finale. No, buona parte della responsabilità è alla radice, a causa della disorganizzazione del mondo produttivo".
Fino a metà ottobre i prezzi erano buoni, attorno agli 80 centesimi al kg; poi c'è stato un graduale calo e non si sono più ripresi. "Nell'area di Chioggia c'è meno radicchio invernale e più primaverile - aggiunge Boscolo Palo - e infatti ora ci stiamo preparando per i trapianti. All'interno, invece, dove i terreni sono più argillosi, è più diffuso il prodotto precoce".
Ovviamente la soluzione in tasca non ce l'ha nessuno, però il presidente ritiene che occorrano prese di posizione concrete. "Un prodotto come il nostro radicchio, coltivato in una zona ben precisa, non può non essere organizzato. Invece spesso giochiamo al ribasso, accettando contratti in campo che coprono a malapena i costi. Sul fronte degli acquirenti, invece, chiedo che il prodotto di qualità sia remunerato per quello che vale e non al ribasso, per fare sempre l'affare sulle spalle dei produttori".