L'Islanda si dà alla coltivazione della frutta tropicale: la latitudine non gioca a favore, ma grazie ai geyser e all'energia geotermica presto ci sarà la papaya islandese. Sembra quasi un paradosso che in quelle gelide lande possa crescere frutta esotica, ma le serre tecnologiche e l'abbondante calore disponibile nel sottosuolo compensano il clima sfavorevole.
Nei giorni scorsi, come ha riportato la stampa islandese, è stato presentato un progetto per realizzare 50 ettari di serre per la coltivazione biologica di prodotti ortofrutticoli. L'iniziativa è portata avanti dall'azienda Paradise Farms, in accordo con il municipio di Olfus, piccola realtà nel Sud dell'Islanda. L'obiettivo è produrre in prima battuta pomodori, lattughe, peperoni e altri ortaggi; ma non appena il modello produttivo sarà rodato l'idea è quella di sviluppare anche la produzione di frutta tropicale: papaya, mango, avocado e banane.
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Fonte: Italia Oggi