"Ci sentiamo persi, abbandonati, traditi. Lavoriamo 12 mesi l'anno, ci svegliamo ogni giorno alle 4 per poi rientrare a casa al calar del sole, ma tutti questi sacrifici non ci vengono ripagati. Siamo a fine ottobre, nel periodo clou della campagna dell'uva da tavola, ma non riusciamo a vendere il prodotto. I prezzi di acquisto sono ridicoli: vanno da 0,25 a 0,70 €/kg, mentre sui bancali dei supermercati il consumatore acquista a 3-4 €/kg". Questa la protesta del produttore siciliano Giorgio Gabibbo, titolare dell'azienda agricola Giorgio Fruit, che lamenta la crisi dell'uva tavola.
"Offro il mio prodotto al mercato generale di Catania. L'uva Italia, la Red Globe, la Black Perl hanno attualmente quotazioni tra i 0,20 e 0,70 €/kg. Non esiste più una differenza né in termini varietali né di prezzo: per gli intermediari e i compratori tutta quanta si chiama uva. Al mercato, chi riesce a spuntare prezzi di 0,70/0,80 €/kg può ritenersi fortunato, la restante parte viene venduta a 2,00/2,50 euro per l'intera cassetta, che può pesare anche 8-9 kg. Poi, nel corso della giornata, il prodotto invenduto viene acquistato dalle aziende vinicole a circa 1 euro la cassetta".
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Sono poi da segnalarsi alcune problematiche legate alla situazione climatica: "Sulla pianta - spiega il produttore - si perde un buon 50%, a causa delle temperature anomale di questi ultimi giorni. Gli zuccheri di un acino marcio colano su tutto il grappolo, facendo di quest'ultimo qualcosa di assolutamente non commercializzabile. Novembre è ormai alle porte e abbiamo ancora l'80% di prodotto da commercializzare. Nello stesso periodo dello scorso anno, i prezzi oscillavano da 0,70 a 1,5 €/kg, nonostante il cracking".
"Per ora ho fatturato solo 13.000 euro, rispetto ai 70.000 dello scorso anno e i 130.000 del 2017. Con questo fatturato, i controlli si raddoppiano perché ci considerano evasori. Così com'è avvenuto per il latte, noi produttori chiediamo una quota fissa anche per l'uva da tavola, al fine di poter coprire (e garantirci) almeno le spese di produzione (costi che si aggirano intorno ai 0,38-0,40 €/kg)".
"Tra le nostre contrade si vedono carretti agricoli carichi di uva marcia che viene venduta a 0,10 €/kg. Siamo nella situazione in cui i produttori si fanno due conti se convenga fornire la merce al mercato o alla trasformazione".