Pere in forte calo produttivo in Italia, come già anticipato dai dati Prognosfruit: si prevede una flessione media del 30%, anche se taluni areali possono anche registrare dati più rilevanti. Per i limoni di importazione, un'annata difficile e completamente opposta a quella del 2018.
"Fortunatamente, per le pere siamo riusciti a gestire gli stessi quantitativi dello scorso anno, differenziando maggiormente le fonti di approvvigionamento: più fornitori ma volumi più limitati da ciascuno. Diverse varietà con un'unica destinazione del prodotto, al momento, cioè il mercato tedesco. I prezzi si aggirano su 1,15-1,20 euro per la prima qualità, e 0,60-0,70 per le seconde scelte". A dichiararlo a FreshPlaza è Igor Tasso, operatore commerciale che si occupa di intermediazioni ortofrutticole e che opera principalmente in Italia e in Europa.
"Discorso limoni di importazione, un po' fuori dal comune. Per questo agrume è stata un'annata difficile e completamente opposta a quella del 2018. Se inizialmente si palesava una scarsità di prodotto, successivamente con l'arrivo di limoni da Sudafrica e Argentina, le vendite non hanno brillato. Dall'inizio della stagione, a giugno, i prezzi hanno mostrato un livello dimezzato rispetto allo scorso anno".
"In Sudafrica, si è registrato surplus di produzione. Il fatto poi che Coca-Cola non avrebbe ritirato i limoni da industria e che la Spagna abbia prolungato il lavoro con i limoni freschi ha creato una massiccia presenza di merce, che di conseguenza ha fatto diminuire i prezzi".
"La richiesta di limone per il mercato del fresco da parte del sud Italia (Puglia e Campania) è andata a coprire buona parte della merce che mi si chiedeva di vendere. La commercializzazione di arance di importazione risulta invece stabile", conclude Igor.