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Primo impianto di termovalorizzazione su larga scala in Nuova Zelanda

Il ministro neozelandese Shane Jones ha annunciato la creazione del primo impianto di termovalorizzazione su larga scala del Paese, presso l’impianto di coltivazione al coperto della T&G, a Reporoa. La struttura, appositamente progettata, ritirerà i rifiuti alimentari della regione (e quelli provenienti dai campi di pomodoro della T&G), trasformandoli in energia rinnovabile da biogas, che può quindi essere utilizzata per migliorare la coltivazione in serra e, naturalmente, dare energia alla regione.

Le aziende di riciclo sostenibile dei rifiuti alimentari, Eco Gas Limited Partnerships, hanno ricevuto un prestito di 7 milioni di dollari dal governo neozelandese per costruire un impianto dimostrativo su larga scala a Reporoa che recupererà energia, anidride carbonica e sostanze nutritive dai rifiuti alimentari.

"Ogni anno 327.000 tonnellate di rifiuti alimentari vanno nelle discariche della Nuova Zelanda, mentre potrebbero essere trasformate in energia da biogas, oltre a favorire il raggiungimento di obiettivi di emissioni inferiori di carbonio. Gli impianti di biogas sono diffusi all'estero, in particolare in Europa, ma questo sarà il primo impianto di smaltimento di rifiuti, su questa scala, in Nuova Zelanda. Se si rivelerà un successo commerciale, fungerà da catalizzatore per altri impianti, a livello nazionale", ha affermato il ministro Jones.

L’impianto di recupero dei rifiuti organici di Reporoa sarà costruito su due ettari di terreno adiacenti alle serre di pomodori della T&G Global. La T&G Global acquisterà l'energia rinnovabile e fornirà anche i propri rifiuti organici, circa 1000 tonnellate di scarti di pomodoro all'anno.

"La struttura ritirerà oltre 20.000 tonnellate di rifiuti alimentari organici all'anno, per convertirli in biogas, dai principali produttori alimentari locali come caseifici, panetterie commerciali, magazzini di refrigerazione, aziende lattiero-casearie e impianti di classificazione della frutta, da Reporoa e aree circostanti, come Taupo e Rotorua", ha detto.

La T&G Global è entusiasta di collaborare con Eco Gas (una joint venture tra Ecostock e Pioneer Energy) così da poter offrire ai consumatori prodotti freschi più sostenibili.

"Come tutti i coltivatori della Nuova Zelanda e di tutto il mondo, conosciamo le sfide collegate al cambiamento climatico e la necessità di utilizzare soluzioni rinnovabili circolari per supportare il nostro pianeta, lasciando su di esso un'impronta più leggera", dice Andrew Keaney, direttore generale della T&G NZ Produce.

Egli aggiunge che le discussioni sono iniziate diversi anni fa, dopo che la Ecostock aveva interpellato la T&G riguardo a un impianto di digestione anaerobica, che era già stato commercialmente testato all'estero. In quel periodo, la T&G stava studiando per le loro serre soluzioni alternative per coprire il fabbisogno di riscaldamento.

"Abbiamo rapporti con la Ecostock da quasi cinque anni e l’abbiamo vista raccogliere i nostri rifiuti alimentari, nel loro sito di Auckland, e trasformarli in alimenti per animali. Ne siamo rimasti entusiasti e abbiamo voluto esplorare ulteriormente questa opportunità".

Andrew dice che è sembrata la soluzione perfetta: prelevare 1.000 tonnellate di rifiuti organici dai nostri pomodori, trasformarli in energia rinnovabile da biogas, alimentare le nostre serre con calore naturale e migliorare la crescita dei nostri pomodori mediante la CO2.

Questo progetto si allinea anche con la filosofia della T&G ‘Kaitiakitanga’, che per la T&G significa trattare la nostra terra, le persone, i prodotti, le risorse e la comunità con il massimo rispetto e cura, in qualità di custodi del loro futuro.

Per maggiori informazioni:
T&G Global
Tel: +1 310 436 1980 
Email: info@tandg.global 

Data di pubblicazione: