C'è il forte rischio che il prossimo raccolto di pere Abate sia altamente compromesso. Per Confagricoltura Ferrara si potrebbe arrivare perfino a un calo del 90%. Per i tecnici più prudenti, la stima è del 50% almeno. A ogni modo, si tratta di un disastro.
"Fino a 10 giorni fa sembrava un'annata quasi normale - spiega il tecnico Alessandro Passerini - con una produzione di poco inferiore alla normalità. Poi sono sopraggiunti sbalzi termici importanti, con fenomeni devastanti di cascola".
La varietà Abate pare essere quella che più ne ha risentito, insieme a Carmen. Ma anche William e William Rosso non se la passano bene. "Secondo me, a seguito di tutti i rilievi che ho svolto in campo - aggiunge il tecnico - il calo di produzione sarà compreso fra il 50 e il 70%. Davvero un disastro per il settore produttivo locale, senza dimenticare che la provincia di Ferrara è una delle zone più importanti a livello nazionale per la produzione di pere".
Foto d'archivio
Sul tema è intervenuta anche Confagricoltura Ferrara. "Certamente hanno inciso tantissimo la siccità dei primi mesi dell'anno, gli sbalzi termici che da fine aprile ci hanno riportato in inverno con temperature bassissime e la mancanza di luminosità, situazioni che hanno messo in sofferenza le piante e causato danni prima ai fiori e poi ai frutticini".
"E' molto probabile che la mancanza di piogge durante l'inverno possa avere inciso profondamente, avendo precluso la possibilità di ricorrere a concimazioni post-raccolta, sicché le piante potrebbero avere esaurito le proprie sostanze di riserva e anche questo potrebbe avere determinato la caduta anomala dei frutticini dalla pianta".
"In considerazione della gravità della situazione – conclude la nota Confagricoltura Ferrara - abbiamo provveduto a richiedere all'amministrazione regionale di avviare il monitoraggio dell'andamento produttivo per la delimitazione del territorio provinciale, ai fine dell'attivazione delle misure previste dal Fondo di Solidarietà Nazionale".