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Giornata tecnica Agrintech sui 10 anni di Iridium®

Non puo' esistere frutticoltura di qualita' senza il controllo di tutte le variabili, a cominciare dalla luce

Affollatissimo incontro tecnico, nella giornata di ieri 23 gennaio 2019 a Faenza (RA), con presenze superiori al totale delle registrazioni raccolte dagli organizzatori nelle settimane precedenti. La qualificata platea che ha assistito al convegno "Iridium® 10 years: Soluzioni tecniche orientate alla frutticoltura di precisione" ha costituito la dimostrazione vivente dell'interesse delle imprese nei confronti delle innovazioni tecniche applicabili in campo.

Certamente, come sottolineato dagli organizzatori, l'evento si svolto al momento giusto (il decennale di Iridium®) e nel luogo giusto (Faenza, come tutta la Romagna, cuore della frutticoltura di qualità) per ottenere tanto successo.

In collaborazione con i collegi dei periti agrari di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini (i quali hanno tra l'altro in programma di fondersi in un'unica compagine da oltre 700 iscritti!) e con la BCC-Banca di Credito Cooperativo ravennate, forlivese e imolese, la ditta campana Agrintech ha organizzato l'evento. L'occasione è stata costituita - come detto - dai dieci anni delle soluzioni di reti antigrandine fotoselettive a marchio Iridium®.

I saluti introduttivi di Lucio Ragazzini, responsabile agricoltura della BCC, il quale ha presentato le attività e gli strumenti dell'istituto di credito a sostegno delle imprese del settore.

Nel corso del decennio, come ricordato da Alessandro Gagliardo, l'azienda di Eboli (SA) ha orientato le proprie soluzioni alle esigenze delle aziende. Nel 2009 nacque l'intuizione di approfondire alcuni aspetti essenziali per la riuscita delle coltivazioni: "Ci siamo domandati se e come sarebbe stato possibile sfruttare meglio la luce sulle coltivazioni, rendendoci subito conto che tale orizzonte era ancora inesplorato". 

Alessandro Gagliardo nel suo intervento introduttivo

Il percorso di ricerca e sviluppo dell'azienda ha via via coinvolto vari enti di ricerca e atenei, tra cui l'Università politecnica delle Marche, il DISAFA di Uni Torino, Agrion, ma anche istituti esteri. L'obiettivo era comprendere meglio il ruolo della luce - e di particolari lunghezze d'onda - su aspetti cruciali della vita delle piante; dalla fotosintesi, alla colorazione/maturazione dei frutti; dalla pezzatura, al tenore zuccherino (grado Brix), fino al contenuto di sostanza secca e alla conservabilità.

Iridium® giallo su kiwi

Dai primi campi prova con l'impiego di reti antigrandine di diversi colori, oggi le applicazioni si sono estese e moltiplicate, coinvolgendo varie colture e aprendo nuovi fronti di analisi e di studio anche sulle proprietà meccaniche delle reti (non solo come antigrandine, per esempio, ma pure come barriere frangivento o contro danni da umidità o da insolazione) o come difesa contro gli insetti nocivi.

Iridium® contro cimice asiatica

A partire dal 2014, l'impiego di reti Iridium®, in specie su produzioni di pregio o di nicchia, ha registrato un'impennata nelle superfici coperte, superando i 1.300 ettari. "L'obiettivo per il futuro - ha spiegato Gagliardo - è quello di giungere a inserire le nostre reti all'interno di una economia circolare, o green economy, affinché il loro fine-vita diventi un nuovo inizio, senza produzione di rifiuti".

Le relazioni tecniche
Il convegno si è articolato in due fasi: una riservata alle relazioni tecniche, l'altra a successivi interventi ed esperienze, con pareri di tecnici e operatori (cfr. secondo articolo).

I lavori sono stati coordinati dalla direttrice di FreshPlaza Italia, Rossella Gigli

Relatori d'eccezione, prima di tutto i ricercatori che hanno collaborato con Agrintech nell'analisi e nelle prove in campo su tutti gli obiettivi summenzionati.

Il tavolo dei relatori. Da sinistra: Gagliardo, Tedeschi, Gigli (moderatrice), Neri e Grecchi.

Il Prof. Davide Neri del Dip. di Scienze agrarie dell'Università politecnica delle Marche ha illustrato le variazioni in termini quantitativi e qualitativi della luce sotto reti fotoselettive. Partendo dall'ampio spettro luminoso, il professore ha indicato quali lunghezze d'onda siano quelle più importanti non soltanto per la fotosintesi, ma anche per gli aspetti fotomorfologici. Cioè la luce (a certe lunghezze d'onda) genera effetti anche sulla forma delle piante (sviluppo in altezza, numero di rami, stato vegetativo, etc.) .

Il prof. Neri durante il suo intervento

Interessanti anche gli effetti anti-UV delle reti colorate (il che rende decisamente più vivibile l'ambiente all'interno dei frutteti coperti), o quello anti-scottature, o la capacità di alcune tipologie di reti colorate (come quelle perla) di ottenere una migliore diffusione della luce.

Insomma, il frutticoltore può creare regimi luminosi completamente diversi gli uni dagli altri, a seconda delle sue specifiche esigenze; da parte sua, la rete diventa intelligente, potendo assolvere a più compiti diversi. Scherzosamente Davide Neri ha concluso il proprio intervento dichiarando: "Il massimo della rete smart sarebbe se potesse variare colore durante la stagione!".

Sull'uso delle reti fotoselettive Iridium® come strategia di difesa per melo e pesco è intervenuta la Prof.ssa Rosemarie Tedeschi dell'Università di Torino (Dip. DISAFA), illustrando alcune esperienze condotte in Piemonte.

Un passaggio dell'intervento della Prof.ssa Tedeschi

Dopo aver spiegato le differenti modalità di applicazione delle reti protettive (a chiusura incompleta se escludono il suolo; a chiusura completa se lo includono), la docente ha specificato che la ricerca condotta in Piemonte sull'impiego anti-insetto ha preso in considerazione diversi parametri delle reti, quali la dimensione delle maglie, il tipo di tessitura e il colore.

Molto interessanti i risultati: non soltanto l'uso di reti a protezione delle piante ha drasticamente ridotto - come era prevedibile - la presenza di parassiti nocivi (tra cui D. suzukii e H. halys) rispetto ai frutteti non coperti e non trattati con insetticidi, ma è risultata più efficace anche rispetto a condizioni aziendali standard in cui si fossero stati impiegati mezzi chimici di contrasto ai parassiti.

La ricerca (svolta nel contesto del progetto UE Life-Susafruit) apre inoltre interessanti fronti di ulteriore indagine sugli impatti disturbanti delle reti nel normale ciclo di vita degli insetti nocivi, al di là dell'effetto barriera (vedasi slide qui sotto).

Ultima ma non meno rilevante relazione tecnica, quella di Marilena Grecchi (in rappresentanza della Gabriel-Chemie, produttore austriaco di masterbatches additivo e colore per materie plastiche), la quale ha illustrato il processo produttivo master per le reti antigrandine fotoselettive.

Di particolare interesse i requisiti qualitativi della colorazione, che deve risultare resistente, stabile nel tempo, conservando le sue proprietà anche in condizioni di prolungata esposizione ai raggi UV o a sostanze chimiche. Da alcune testimonianze emerse dal pubblico (anche estero) presente in sala - che è intervenuto con domande e considerazioni al termine delle relazioni tecniche - non tutte le reti colorate presenti in commercio risultano durature nel mantenimento del colore; talune - a differenza delle Iridium® - tendono a sbiadire molto in fretta. Di qui il ruolo ineludibile di un master a elevati standard tecnici e personalizzato a seconda delle esigenze del cliente.

Per la seconda parte del convegno, vai all'articolo correlato.