Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Il commento di un agricoltore che ne coltiva 20 ettari

Annata con poche luci per l'anguria

A bocce ferme e con i conti fatti, si può tracciare un bilancio dell'annata 2018 dell'anguria. Dal proprio punto di vista, per l'imprenditore agricolo Enrico Fabbri di Iolanda di Savoia (Ferrara) le cose non sono andate molto bene. "Per tutto il mese di luglio, i prezzi sono stati bassi - esordisce Fabbri - e il mercato non ha ripagato secondo le attese. C'è stata una media di 10-15 centesimi il chilogrammo, una cifra che copre a malapena i costi di produzione".

Fabbri è un imprenditore vero, abituato a segnare a bilancio ogni voce, come qualsiasi impresa. Con una produzione media di 60/70 tonnellate a ettaro e visti i prezzi dello scorso luglio, non vale la pena coltivare.

"Poi in agosto c'è stata una ripresa, per una decina di giorni. Una fiammata, con prezzi raddoppiati o triplicati rispetto a luglio. Va considerato però che la produzione di quel periodo è, mediamente, un quarto rispetto al totale e pochi giorni di prezzi alti non bastano a recuperare tutta la stagione". La ripresa pare essere stata dovuta a una minor pressione da parte del prodotto spagnolo a livello europeo.

"Il problema per noi agricoltori - aggiunge - non sono solo i prezzi bassi, ma la sommatoria delle varie spese, piccole e grandi, che ogni giorno devono essere affrontate. Io ho fatto anche una assicurazione supplementare che copre i rischi per gli operai perché, se qualcuno si fa male, anche se sei in regola su tutto, c'è sempre una contestazione o una rivalsa".

Fabbri ha cominciato a coltivare angurie più di 40 anni fa. Annualmente ne coltiva circa 20 ettari e cambia terreno ogni anno, cercando quelli in cui non la specie non sia mai stata coltivata. "Mio nonno coltivava angurie e mi ha insegnato i segreti su come raccoglierle al giusto punto di maturazione. Lo si vede a occhio, non serve a nulla batterle perché, lo assicuro, nessuna anguria ha mai risposto", conclude con un sorriso.