In occasione del tradizionale incontro "Grani e melograni" tenutosi alla Torre di Oriolo (Faenza) ai primi di novembre, si sono svolte varie iniziative promozionali sul melograno: un concorso per il frutto più grosso, un convegno sulla diversità dei contenuti nutraceutici e una mostra pomologica di melagrane con circa 30 varietà.
Il melograno in Italia è rappresentato da decine di genotipi locali, alcuni di grande interesse.
La varietà "Grossa di Faenza" che è stata iscritta a fine 2014 nel Repertorio della Biodiversità della Regione Emilia Romagna, è stata protagonista del concorso nazionale "io ce l'ho più grossa" e ha vinto con un frutto del peso di ben kg 2,158.
La mostra pomologica è servita a testimoniare la enorme variabilità merceologica del frutto del melograno, una coltura che negli ultimi hanno ha visto una notevole diffusione anche in Italia con circa 1500 ettari.
Attualmente la varietà più coltivate in Italia sono la precoce Acco e la tardiva Wonderful, ma altre vengono proposte, come la serie Soft Seed del vivaio Exotic Plant di Francesco Maule, di Cisterna di Latina.
Sono varietà grosse, rosse e a seme morbido, che maturano nel periodo intermedio, tra fine settembre e metà ottobre. E' proprio questo vivaio che ha fornito i maggiori campioni alla mostra: i frutti provengono dal campo di collezione varietale costituito da Ferdinando Cossio, che comprende ormai più di 200 genotipi da tutto il mondo, tra i quali alcuni a seme soffice.
Il tema della biodiversità è stato approfondito non solo dal punto di vista pomologico (vedi mostra) ma anche da quello nutraceutico. Elena Baldi del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari – area Colture Arboree dell'Università di Bologna, ha infatti relazionato sul tema: "Le melagrane non sono tutte uguali, valutazioni nutraceutiche delle diverse varietà". Innanzitutto, ha precisato, è tutta la pianta a produrre sostanze utili: steroli e terpenoidi nei semi, corteccia e foglie; alcaloidi nella corteccia e nelle foglie; acidi grassi e trigliceridi nell'olio dei semi; acidi organici nel succo; flavonoidi nel frutto, foglie,corteccia; antocianine, antocianidine e catechine nel succo.
Le caratteristiche nutraceutiche sono molto variabili a seconda della varietà. Il colore della buccia del frutto non sempre rispecchia quello degli arilli: più il succo è rosso maggiore è la concentrazione di fenoli. I semi inoltre sono un ottima fonte di acidi grassi. L'analisi di una serie di varietà ha mostrato l'ampia variabilità dei principi attivi. Peraltro è emerso che le più diffuse commercialmente (Acco e Wonderful) hanno il più elevato contenuto in vitamina C e alti valori di polifenoli e antiossidanti.
Per maggiori info:
Ferdinando Cossio
Plant breeder
Via Giuseppe Vaccari, 50
00135 Roma
0039 3472424678