Cambiano le referenze più ricercate, ma non diminuisce la voglia di germogli e microgreens. Con il passaggio dall'estate all'autunno non vi è diminuzione significativa della domanda, come spiega Andrea Farnedi di Vivo: "L'importante è essere pronti nel mixare le tipologie di germogli. Ad esempio, in questo periodo sono molto richiesti quelli con legumi, utilizzati per le zuppe, come contorno sia cotto, sia crudo".
Stesso discorso anche per i microgreens, referenza che Vivo ha cominciato a produrre con costanza da quando, lo scorso anno, l'azienda si è trasferita nella sua nuova sede.
Pietro e Andrea Farnedi
Nei mesi scorsi, Vivo ha ottenuto una nuova certificazione. "Ottenere la certificazione BRC Global standard for food safety - aggiunge Farnedi - è stato molto laborioso. E' un 'lasciapassare' che viene richiesto soprattutto nei mercati anglosassoni, ma anche dalla Gdo italiana e, dato che ci stiamo orientando verso tutti i mercati, ci è sembrato utile impegnarci per assolvere a tutti gli standard richiesti. I nostri clienti ora hanno una garanzia di qualità certificata da un ente molto severo".
I primi 10 mesi del 2018 hanno fatto registrare un aumento del fatturato di Vivo, rispetto al 2017. Questo sia grazie al nuovo stabilimento, ma anche grazie al maggior numero di referenze (oggi sono 45) e di clienti raggiunti. "Continua inoltre la crescita dei fiori eduli, richiesti per lo più dal canale Horeca".
In aumento anche le referenze bio. "Per poter ottenere germogli biologici - conclude - occorre partire da seme certificato bio. Poi, le fasi successive non si differenziano da quelle tradizionali. La quota biologica non è ancora preponderante, ma in costante crescita".
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