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Il Distretto Agrumi di Sicilia fa parte del Progetto NCWR

Risparmiare le risorse idriche del 10% in agrumicoltura

Irrigazioni sostenibili, efficienti e più economiche, grazie alle tecnologie ICT, applicate in alcune aziende agrumicole associate al Distretto Agrumi di Sicilia, per ottenere un risparmio medio del 10% delle risorse idriche e una copertura verde, sull'edificio 15 del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura (Dicar) dell'Università di Catania.

Questi gli obiettivi del programma NCWR (Non Conventional Water Resources Program in the Mediterranean - "Programma delle risorse idriche non convenzionali nel Mediterraneo"), per la gestione delle acque piovane e il miglioramento dell'isolamento termico dell'edificio.

Tali interventi sul fronte agricolo e su quello urbano sono stati presentati ieri mattina presso l'Università di Catania.

 Il tavolo dei relatori, da sx.: Camili, Kilifi, l'interprete, Toli, Argentati, Foti, Cancelliere.

Il programma internazionale è stato avviato in Italia nel 2017, progettato dalla Global Water Partnership - Mediterranean (GWP-Med) in collaborazione con il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici. In Sicilia, è realizzato in partnership con il Distretto Agrumi di Sicilia e l'Università degli Studi di Catania e con il contributo non condizionato di The Coca-Cola Foundation.

Un'iniziativa pilota, quella di NCWR, che coinvolge un selezionato gruppo di agrumicoltori della Piana di Catania per promuovere una cultura di sostenibilità, a partire dall'irrigazione, attraverso tecnologie che rendano facile la verifica e la valutazione del consumo e dell'utilizzo idrico.

Al centro: Konstantina Toli, Senior Programm Officer e coordinatrice del Programma NCWR, in apertura dei lavori.

Gli agricoltori, infatti, riceveranno informazioni personalizzate sulle proprie necessità di irrigazione, attraverso una serie di sensori installati nel terreno che raccolgono e veicolano le informazioni a una piattaforma on line: ascoltando la "sete" dei propri alberi, potranno migliorare l'uso di acqua, verificare la qualità delle proprie coltivazioni e – non meno importante – ridurre i costi energetici legati all'irrigazione, con l'obiettivo di migliorare l'efficienza idrica ed energetica.

Accanto a questa iniziativa, gli stessi partner hanno sviluppato un programma a livello urbano, mirato ad accrescere le infrastrutture "verdi-blu", che incentiva la raccolta e la gestione delle acque piovane realizzando un "tetto verde" negli edifici dell'Ateneo catanese.

Konstantina Toli, Senior Programme Officer e Coordinatrice del Programma NCWR, Global Water Partnership - Mediterranean (GWP-Med), ha tenuto a dire che "Il Programma è stato lanciato in Grecia nel 2008, con l'obiettivo di dimostrare pratiche sostenibili di gestione dell'acqua per la sicurezza idrica locale e l'adattamento ai cambiamenti climatici. Da allora ha realizzato oltre 10 progetti in 4 Paesi del Mediterraneo, rispondendo alle esigenze locali. La domanda media di acqua nel settore agricolo è di circa il 70%. Pertanto, in Italia abbiamo optato per il miglioramento del consumo idrico in agricoltura, con un impatto diretto anche sull'utilizzo di energia per l'irrigazione".

"La gestione delle risorse idriche in agricoltura e nello specifico in agrumicoltura – ha detto invece Federica Argentati, presidente del Distretto Agrumi di Sicilia - è uno dei punti chiave per lo sviluppo delle nostre produzioni. Il Distretto ha risposto prontamente alla richiesta del programma NCWR. L'acqua è un bene fondamentale e una sua corretta gestione, sia da parte degli enti di competenza sia da parte dei produttori, è sempre più necessaria per ottenere elevati standard qualitativi e affrontare la competizione sui mercati nazionali e internazionali".

Sopra: un sensore installato nella Piana di Catania.

"Il Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura - ha dichiarato Enrico Foti, Ordinario di Idraulica e Direttore del Dicar - è da sempre impegnato nella promozione di soluzioni ingegneristiche e architettoniche innovative. In particolare, il tema della gestione sostenibile delle acque è oggetto di numerose attività didattiche, di ricerca e di supporto al territorio".

"Le infrastrutture verdi in ambito urbano – ha aggiunto Antonio Cancelliere, Ordinario di Costruzioni Idrauliche e Marittime e Idrologia presso il Dicar (che soprintende alla realizzazione del tetto verde) - rappresentano una componente importante all'interno di una strategia più ampia di gestione sostenibile delle acque. Il tetto verde, realizzato presso il nuovo edificio della Cittadella Universitaria, inoltre, è un intervento che migliora l'isolamento termico dell'edificio, con l'obiettivo di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici".

I due progetti pilota costituiscono uno spunto importante e la loro realizzazione è strettamente legata alla volontà della The Coca-Cola Foundation di valorizzazione il territorio e tutelare l'ambiente.

"Da quando è stata istituita nel 1984 - ha indicato Sofia Kilifi, Sustainability and Community Manager per Coca-Cola Europe – The Coca-Cola Foundation ha distribuito più di un miliardo di dollari alle comunità di ogni latitudine: negli ultimi trent'anni ha sostenuto più di 655 milioni di persone in tutto il mondo, supportando oltre 2.400 organizzazioni dedicate alla protezione ambientale, all'empowerment femminile, all'istruzione, e alla valorizzazione delle comunità locali. Il programma NCWR ha una storia decennale ed è stato di esempio nelle isole della Grecia, a Cipro e a Malta, dove tutto è cominciato."

Videointervista

"Nei confronti dell'ambiente - ha detto Cristina Camilli, responsabile Relazioni Istituzionali per Coca-Cola Italia - a livello globale Coca-Cola ha assunto un impegno: reintegrare il 100% dell'acqua che usa su scala mondiale. Anche in Italia, gli imbottigliatori sono impegnati con azioni concrete sul territorio, con l'obiettivo di crescere in maniera responsabile e sostenibile, rispettando e contribuendo a tutelare i territori in cui operiamo".

Foto di gruppo degli attori del progetto, sul "tetto verde" dell'UniCT

"Solo in Italia, grazie alla The Coca-Cola Foundation, dal 2010 a oggi - ha concluso Camili - sono stati reinvestiti oltre 5,4 milioni di euro per progetti nelle comunità locali: in particolare, in Sicilia stiamo promuovendo dal 2014 diverse iniziative a sostegno della filiera agrumicola, con progetti di formazione e dedicate a tecnologie innovative per l'agricoltura che possano contribuire a promuovere un comparto così strategico anche dal punto di vista della crescita del territorio. Il programma NCWR è solo l'ultimo tassello di quanto The Coca-Cola Foundation investe in Italia, con l'obiettivo di valorizzare e dare nuovo impulso al territorio: abbiamo un legame davvero speciale con questo paese e in particolare con la produzione agrumicola, perché proprio qui è nata Fanta, prodotta con succo da sempre 100% italiano".