Le arance da spremuta contribuiscono in misura significativa alla produzione mondiale di agrumi, rappresentando – di fatto – oltre il 50% dell'output complessivo di settore. A giovare al business del comparto dell'ingrosso arance è naturalmente il fatto che la produzione e il consumo sono cresciuti rapidamente e parallelamente negli ultimi tre decenni, con un tasso composto del 3,5% che ha stimolato anche i flussi commerciali di import-export. Peraltro, si tenga anche conto come di tutte le arance prodotte nel mondo, solo il 20% del totale è venduto come frutto intero, mentre il resto viene utilizzato nell'industria alimentare per la produzione di estratti e succhi.
Ma quali sono i principali Paesi produttori di questo agrume? L'attuale produzione annuale di arance è stimata in 50 milioni di tonnellate, con un dato che nei decenni è continuato a crescere grazie principalmente alla maggiore superficie coltivata, all'efficienza dei trasporti e ai bassi costi di imballaggio. Tuttavia, gli elevati livelli di produzione hanno influenzato in modo significativo il tasso di nuovi impianti e la domanda di arance è aumentata spesso in misura maggiore rispetto alla produzione, soprattutto nei Paesi sviluppati
Ad oggi, il primo produttore di arance da spremuta è il Brasile, con una quota di circa il 30% della produzione mondiale. Si tenga conto come il 94% della produzione di arance del Paese sia concentrato nello stato di San Paolo, e che il Brasile è anche il principale esportatore di frutta d'arancia e succo d'arancia. Al secondo posto troviamo poi gli Stati Uniti, con circa il 10% della produzione mondiale. Lo stato della Florida è il principale mercato per la produzione di arance da spremute, pesando per il 70% della produzione del Paese. Oltre il 90% delle arance prodotte negli Stati Uniti è orientato alla produzione di succhi di frutta.
E l'Italia? Il nostro Paese è attualmente all'interno della top ten dei principali produttori di questo prelibato agrume, con un volume che sfiora le 2 milioni di tonnellate. A generare beneficio è in tal caso non solamente l'aspetto quantitativo, quanto anche – e soprattutto – quello qualitativo, con alcune produzioni tricolori ad esser particolarmente ambite in ottica mondiale.
Fonte: FaNews