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Opportunita' per l'uva da tavola greca in ottobre-novembre

Campanello d'allarme per i viticoltori greci: e' necessario investire

Se la crescente concorrenza spagnola non aveva ancora fatto sobbalzare i viticoltori greci, il campanello d'allarme per il settore è arrivato nella scorsa stagione. E' necessario investire per rimanere competitivi in futuro: nuove varietà, irrigazione migliore e, soprattutto, coperture. Ma come farlo in un Paese in cui si sentono ancora le conseguenze della crisi? George Saliaris-Fasseas, fondatore della Greek Grape Company, ha preso il toro per le corna e ha acquistato un suo pezzo di terra.

George Saliaris-Fasseas (a sinistra) nella vigna con il suo collega.

"E' stata la peggior stagione di sempre - ha riferito il commerciante, attivo nel settore da 27 anni, guardando indietro alla scorsa estate - A luglio, abbiamo avuto 15 giorni di pioggia consecutivi, che hanno favorito lo sviluppo di muffe. In seguito, il clima è rimasto caldo e umido, quindi l’oidio e la botrite sono diventati un grande problema. Delle 124mila tonnellate di uva da tavola prodotte nella regione di Corinto, solo 30.000 sono state esportate".

George, per un anno, ha lavorato nel Regno Unito per un’azienda britannica, occupandosi dell'importazione per Tesco, e conosce il settore dell'uva greca come nessun altro.

Opportunità di fine stagione
"La Thompson è una buona varietà, ma ha un basso rendimento e necessita di molta manodopera - ha affermato George - Abbiamo bisogno di nuove varietà in grado di gestire un grado elevato di umidità e di essere più produttive".

Queste cultivar sono disponibili, ma diventano interessanti per gli allevatori solo quando si possono coltivare aree di almeno dieci ettari. Gli areali in Grecia, tuttavia, sono molto frazionati in quanto per tradizione passano di generazione in generazione e vengono suddivisi tra gli eredi. Attualmente, quindi, la superficie coltivata totale è di proprietà di molti piccoli coltivatori, oltre 3.000. Ciò non rende il Paese un mercato attraente per i breeder.

George ha intravisto delle opportunità nel settore greco dell'uva da tavola e ha deciso di investire personalmente nella produzione del frutto. La sua azienda ha acquistato un pezzo di terra nel nord del Paese, vicino a Salonicco, e ha iniziato a coltivare secondo i più recenti standard. "La Grecia, geograficamente, è l’ultimo Paese di produzione di uva da tavola, nella stagione europea". Punta quindi a un raccolto in ottobre e novembre, terminando le vendite a dicembre, quando sui mercati arriva il Sudafrica. L'area di proprietà destinata a uva da tavola e attualmente coltivata è di 20,2 ettari coperti.

"Abbiamo piantato solo nuove varietà tardive". Si è deciso di piantare varietà bianche Sweet Globe e Sugar Crisp e le varietà rosse Sweet Celebration e Jack Salute. "La quota maggiore è della Sugar Crisp". George spera di iniziare a raccogliere ed esportare le prime uve l'anno prossimo. L'attenzione è rivolta al Regno Unito e ai Paesi Bassi. "Abbiamo bisogno di una maggiore produzione, ecco perché ho piantato queste varietà insieme ad altri tre coltivatori".

I dati decidono la produzione
Oltre a nuove varietà e coperture contro pioggia e grandine, George ha anche fatto alcuni investimenti "invisibili". Il campo è stato dotato di un moderno sistema di irrigazione, la quale ora può essere gestita per ogni singolo appezzamento. Inoltre, utilizza i dati per decidere, ad esempio, la quantità di concime necessario per una pianta. Per questo motivo è un passo avanti rispetto agli altri coltivatori.

"Abbiamo bisogno di dati per capire cosa richiede una pianta - ha spiegato George - Il cambiamento climatico è un dato di fatto, il 2018 è stato terribile per tutti, ma possiamo rilevare le tendenze utilizzando i dati disponibili". Anche se la disponibilità di acqua non è un problema per il suo campo, ha investito in un sistema di irrigazione progettato per zone desertiche. In questo modo, George spera di risparmiare denaro e creare un’attività più sostenibile.

Efficienza e coltivazione di prodotti richiesti dal mercato
"Lavoriamo con i supermercati per scoprire cosa si aspettano" ha continuato George. In questo modo, spera di rimanere in contatto con i consumatori. "La nuova generazione vuole saperne di più sui prodotti. Vogliono più trasparenza. Noi della Greek Grape Company vogliamo selezionare i coltivatori e la produzione, per i consumatori".

"Cinque anni fa, i clienti ci chiamavano per comprare uva da tavola Thompson, oggi c'è una maggiore concorrenza dalla Spagna". Secondo George, il settore greco ha due opzioni: morire lentamente o innovarsi e sopravvivere. Lui ha chiaramente scelto la seconda, investendo nella produzione e nelle persone. "Dobbiamo formare le persone per aumentare l'efficienza e la produzione". Le nuove varietà sono necessarie per fornire una qualità costante, a costi inferiori. "I coltivatori con piccoli areali, per esempio di 0,4 ettari, saranno più in difficoltà" ha concluso. Ma con gli investimenti giusti, e per le aziende con aree più grandi, il futuro sembra molto più luminoso.

Per maggiori informazioni:
George Saliaris-Fasseas
Greek Grape Company
Email: g@ggc.gr
Web: www.ggc.gr

Data di pubblicazione: