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Colombia: guerra delle patatine fritte, la Ue potrebbe portarla al WTO

La Colombia potrebbe finire davanti alla WTO (OMC - Organizzazione mondiale del commercio), in una possibile escalation nella guerra delle "frites", che vede Bogotà schierata contro i grandi esportatori europei di patatine fritte surgelate, cioè Belgio, Paesi Bassi e Germania. La decisione di portarla davanti al WTO potrebbe prenderla l'Unione Europea. "Abbiamo veri problemi con la Colombia sull'antidumping - dice il ministro degli Esteri belga Didier Reynders, a margine della riunione del Consiglio Affari Esteri Commercio a Bruxelles - il problema vero è sulle patatine fritte".

La Colombia ha raccomandato l'introduzione di dazi antidumping sulle importazioni di patate fritte surgelate da Belgio, Paesi Bassi e Germania. Il ministro dell'Agricoltura colombiano Andrès Valencia Pinzòn ha spiegato che le misure sono necessarie per proteggere l'agroindustria colombiana. Il Belgio, dove le frites (fritte e rifritte nel grasso, a due temperature diverse) sono l'orgoglio della nazione, insieme alla birra, è sul piede di guerra. Il governo federale è deciso a difendere i suoi esportatori dalle misure della Colombia, dove tradizionalmente più che le patatine fritte si mangiano i "patacones" o "tostones", fette di platano, anch'esse fritte due volte come le frites. Ma la globalizzazione si fa sentire anche lì e, oltre ai "patacones", i colombiani gradiscono anche le frites.

"Per noi - continua Reynders - è molto importante trovare una soluzione su quello. Non riguarda solo noi, ma anche la Germania e i Paesi Bassi: abbiamo preoccupazioni reali, perché abbiamo avuto un atteggiamento molto positivo con la Colombia, tentando di aiutarla in vari ambiti, ma ora dobbiamo avere il sostegno della Commissione Europea, per spiegare che servono misure in questo ambito".

La decisione di Bogotà, aggiunge il ministro belga, "ci preoccupa perché esportiamo molti prodotti agricoli. Le patatine fritte sono un prodotto molto importante per il Belgio e per altri Paesi europei: esportiamo frites in tutto il mondo, con molte pmi. E per le piccole e medie imprese è molto importante avere il sostegno della Commissione, quando discutiamo".

Fonte: AgroAlimentareNews

Data di pubblicazione: