Nei giorni scorsi, a Giarre (CT), si è tenuta una riunione preparatoria alla costituzione del GOI, Gruppo Operativo per l'Innovazione in materia di vivaismo agrumicolo. Obiettivo del Gruppo è quello di introdurre alcuni avanzamenti per potenziare il settore vivaistico e migliorare la competitività dell'intera filiera agrumicola, attraverso tecnologie che consentono di verificare con più attenzione, e in tempi più brevi, la rispondenza varietale, lo stato fitosanitario e la tracciabilità delle piante, assicurando migliori standard e omogeneità alla produzione. Le innovazioni in questione sono scaturite dai progetti IT-Citrus Genomics e Qualitrace, rispettivamente coordinati da Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia (PSTS) e dal CREA-OFA Acireale.
Alla riunione erano presenti rappresentanti del Servizio di Assistenza Tecnica e Divulgazione Agricola e del Servizio Fitosanitario Regionale, Assessorato Regionale dell'Agricoltura dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, del partenariato GOI-Vivaismo agrumicolo, del Consorzio di Tutela Arancia Rossa, del Limone dell'Etna, nonché agronomi e tecnici di aziende agricole e vivaistiche.
"Nell'attuale fase di conversione dell'agrumicoltura - ha illustrato Antonino Catara, già responsabile del PSTS nel progetto IT-Citrus Genomics - il trasferimento di alcune recenti innovazioni di processo, basate su nuove tecnologie di sequenziamento dei genomi (dette NGS o HTS), consentirà di dare valore aggiunto a un prodotto; l'arancia rossa, che sotto il profilo qualitativo è apprezzato in tutto il mondo. Tant'è che sono sempre più frequenti i tentativi di imitazione e di contraffazione".
"Attraverso la tecnologia NGS – ha proseguito Catara – sono stati sequenziati i genomi dei cloni di arancio dolce più diffusi e dei virus e viroidi degli agrumi e messi a punto processi di elevata attendibilità per la semplificazione della certificazione genetica e sanitaria del materiale di propagazione, oltre alla tracciabilità di piante e succhi. Per quanto riguarda la certificazione fitosanitaria, il sequenziamento e l'analisi bioinformatica di milioni di small RNA di origine virale e viroidale presenti nelle piante eventualmente infette, consentono protocolli molto più rapidi e completi per il controllo del materiale di propagazione".
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La tecnologia, già sperimentata su larga scala in Nuova Zelanda e Canada per i fruttiferi e la vite, potrebbe in un prossimo futuro "sostituire i saggi biologici di tutti materiali vegetali, che in alcuni casi danno risposte dopo 10-12 mesi (fonte EPPO, vedi FP). Il confronto degli small RNA estratti con i profili genomici di virus e viroidi degli agrumi ha permesso di accertare simultaneamente numerosi virus e viroidi in campioni noti e di campo".
I risultati sono stati presentati da Parco Scientifico e Agrobiotech al XXIV Congresso Nazionale della Società Italiana di Patologia vegetale (Ancona, 2018).Clicca qui per l'immagine
"Il sequenziamento dell'intero genoma delle principali specie di agrumi - ha spiegato dal canto suo Concetta Licciardello, ricercatrice CREA-OFA, nonché Consigliere del Direttivo SIGA - ha aperto la strada al risequenziamento di 20 accessioni commerciali di arancio, fra cui 10 cloni di varietà a polpa rossa e ha reso possibile la tracciabilità genetica di piante e succhi. Un risultato atteso da tempo, che potrà dare migliori garanzie a tutti gli operatori della filiera, come dimostra l'interesse del mondo agrumicolo internazionale presente al recente Congresso della Società Internazionale di Agrumicoltura, tenutosi in Uruguay".
"Problema molto sentito anche in frutticoltura e viticoltura – ha aggiunto Marco Caruso, ricercatore del CREA-OFA - a cui sono dedicati gli sforzi di numerosi genetisti, vivaisti e associazioni di produttori per i notevoli vantaggi di semplificazione del processo di certificazione genetica e sanitaria e di tutela dei brevetti".
Rosario D'Anna, dirigente del Servizio Fitosanitario Regionale, ha sottolineato come "il sistema di certificazione in vigore per gli agrumi si pone fra i più efficienti, in quanto tutte le piante delle fonti primarie sono controllate adeguatamente e periodicamente secondo i protocolli vigenti. Occorre che tutti gli operatori vi si attengano in modo corretto. Peraltro, la regolamentazione fitosanitaria è in atto oggetto di un processo di revisione, orientato verso la semplificazione delle procedure e degli adempimenti, che apporterà alcune modifiche".
Il Direttore del CREA, Paolo Rapisarda, e il Presidente del Parco Scientifico, Giuseppe Scuderi, nell'esprimere apprezzamento per l'iniziativa hanno assicurato il massimo impegno dei rispettivi Enti perché i risultati della ricerca possano arrivare nel più breve tempo possibile agli operatori per cui sono stati pensati, e contribuire allo sviluppo dei territori e del settore.