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EPS e riciclo: una sfida che si puo' vincere

Gli imballaggi per il settore ortofrutticolo sono sempre più oggetto di valutazione in funzione della loro sostenibilità ambientale. Tra questi vi è sicuramente l'EPS, che negli ultimi anni conosce una fase di crescita. Per meglio comprendere le caratteristiche di questo materiale, abbiamo contattato Marco Piana, Direttore Tecnico di AIPE (Associazione Italiana Polistirene Espanso).

Ing. Marco Piana

"L'EPS, polistirene espanso sinterizzato è un polimero rigido e leggero - spiega l'ingegnere - Grazie al particolare processo produttivo, è composto al 98% di aria. L'imballaggio rappresenta il principale ambito di impiego per questo materiale: l'elasticità e la resistenza offrono protezione dagli urti; la leggerezza facilita il trasporto; la plasmabilità permette di creare imballi di qualunque forma e dimensione. Essendo costituito da una struttura a celle chiuse piene di aria, l'EPS è un ottimo isolante termico".

"Nell'ambito del packaging, specialmente in ambito ortofrutticolo, ma non solo - continua l'esperto - la flessibilità del materiale lo rende idoneo per numerosi utilizzi. E' pensato per resistere alle sollecitazioni del trasporto e dello stoccaggio ed è particolarmente indicato per il confezionamento degli alimenti deperibili che necessitano di mantenere stabile la temperatura di conservazione. La sicurezza alimentare è garantita anche dal fatto che l'EPS è atossico, resiste all'umidità e impedisce la proliferazione di batteri, muffe e funghi".

I numeri dell'EPS
Il mercato nazionale dell'EPS è stato stimato per l'anno 2017 pari a circa 120.000 ton, di cui il segmento imballaggio rappresenta il 41% e l'edilizia il 59%. I circuiti di recupero e riciclo permettono di intercettare circa 30.000 ton utilizzate per ricreare manufatti realizzando in pratica ciò che l'Economia Circolare richiede.

Smaltimento e recupero
A fronte di questi numeri, AIPE-Associazione Italiana Polistirene Espanso, con il fondamentale supporto di Federchimica/Plastics Europe, ha presentato a COREPLA la documentazione che dimostra che l'EPS è recuperato e riciclato. Il mini circuito che è stato realizzato presenta alcuni attori che recuperano l'EPS, lo frantumano e lo compattano. Gli sbocchi del recuperato sono molteplici e finalizzati in campi simili all'origine e anche diversi.

"Diverso è lo scenario se si tratta di EPS post-consumo, proveniente dal settore dell'imballaggio o dell'edilizia, che rappresentano i due comparti principali in cui trova applicazione l'EPS - chiarisce Piana - Quelli provenienti dalle utenze domestiche, nei Comuni dove è attiva la raccolta differenziata, vengono raccolti insieme agli imballaggi in plastica; quelli provenienti da utenze professionale, in genere, devono essere gestiti e presi in carico da una azienda autorizzata. Le imprese che gestiscono i rifiuti di materie plastiche e che operano una prima trasformazione, ad esempio, macinazione o compattazione del polistirene espanso post-consumo possono porre sul mercato una materia prima seconda (MPS) dichiarandola quindi non più rifiuto in base alla UNI 10667 ".

La raccolta
Per agevolare il primo step del circuito (ovvero la raccolta), alla fine del 2003 AIPE ha sottoscritto con COREPLA un accordo per la raccolta selettiva dell'EPS proveniente da imballi post-uso sul territorio nazionale. L'accordo prevede la creazione di piattaforme per la raccolta dell'EPS da imballo (le cosiddette PEPS), gestite da imprese, non necessariamente iscritte ad AIPE, localizzate in tutta Italia. Esse provvedono al recupero e alla reimmissione nei processi produttivi dei rifiuti e ricevono da COREPLA un contributo per il prelievo presso terzi su indicazione di COREPLA.

Le cattive abitudini
"I prodotti più delicati sono spesso protetti con l'EPS - conclude il direttore tecnico - che a fine utilizzo si trova a dover essere gestito dall'utilizzatore finale , ne sono un esempio cassette e seminiere.
La sensibilità alla conservazione dell'ambiente e aduna corretta informazione da parte di questi ultimi ha causato una falsa e cattiva nomea all'EPS. L'abbandono risulta essere l'azione più comoda per disfarsi di un bene prezioso come l'imballo in EPS, che invece può rappresentare una nuova attività se gestito in modo corretto".

Contatti:
AIPE
Associazione Italiana Polistirene Espanso
Via M.A.Colonna 46
20149 Milano
Tel.: +39 02 33606529
Email: aipe@epsass.it
Web: www.aipe.biz