Remunerazioni in espansione e quantità in leggero calo nella campagna 2018 del Gruppo Mutti, il primo trasformatore italiano in termini capacità produttiva. L'Azienda di Parma – informa una nota – continua a investire in qualità e innovazione per generare valore in tutta la filiera, a partire dal prezzo di acquisto del pomodoro: Mutti, grazie alla propria politica di incentivi e premi per le buone pratiche in campo, nella campagna 2018 ha corrisposto ai suoi conferitori il 6% in più rispetto all'indice di prezzo pattuito, che diventa il 16% in più rispetto alla media del nord Italia. Questo differenziale di prezzo, rispetto alla media del mercato, è pressoché raddoppiato se confrontato ai valori degli ultimi 5 anni.
A chiusura della campagna 2018, il Gruppo Mutti si conferma il primo trasformatore italiano in termini capacità produttiva, continuando a scalare il ranking della classifica a livello mondiale: 284mila tonnellate di pomodoro sono state trasformate nello stabilimento di Montechiarugolo (provincia di Parma), più di 200mila ton nel nuovo sito produttivo di Collecchio (provincia di Parma) e quasi 50mila in quello di Fiordagosto – Oliveto Citra (provincia di Salerno) – dedicato alle specialità tipiche del Sud, come il pomodoro lungo e il ciliegino.
I volumi realizzati dal Gruppo Mutti nel 2018 hanno raggiunto le 539.185 tonnellate, dati leggermente inferiori rispetto alla campagna precedente, in seguito a una generalizzata contrazione dei volumi complessivi prodotti in Italia (-15% Vs 2017), sia per effetto delle minori superfici investite (-5% Vs 2017), sia per le minori rese (-6% Vs 2017) dovute all'andamento climatico. La campagna di raccolta, che ha preso avvio ed è terminata con notevole anticipo, non ha infatti goduto di un clima favorevole: in Pianura Padana l'andamento pluviometrico della primavera/estate è stato caratterizzato da piogge superiori alle medie, e settembre è stato al contrario un mese caldissimo e siccitoso. In Puglia e Basilicata, invece, la stagione è stata caratterizzata da un susseguirsi di eventi temporaleschi che hanno reso discontinua la raccolta del pomodoro.
"La ricerca della qualità – dichiara Francesco Mutti – si traduce in una politica di premium price, ovvero di sovrapprezzo per qualità superiore, con un +16% rispetto alla media del mercato del nord Italia (pari a un 9% in più rispetto alla media di mercato per effetto della selezione a cui si va ad aggiungere un altro 7% tra premi, incentivi e servizi). Una media premiante per i nostri conferitori se si considera che durante la campagna il differenziale del Brix – che esprime indirettamente la sapidità del pomodoro- è stata mediamente superiore del 7% rispetto al valore medio di mercato, con oscillazioni cha vanno dall'8% ad inizio campagna, fino al 5% a fine settembre".
"Questo differenziale di indice prezzo - prosegue Mutti - rispetto alla media del mercato è pressoché raddoppiato rispetto alla media degli ultimi 5 anni. Per le produzioni tipiche del Sud Italia, come pomodorini e pelati, è stata adottata una politica 'shock', ovvero di fortissimo incentivo alla qualità con un indice di prezzo che può arrivare fino a +30% rispetto al prezzo base di acquisto. Le aree di produzione che hanno guidato la campagna si sono confermate quelle tipiche, prevalentemente Emilia-Romagna (76%) al Nord e Puglia (84%) al Sud, nelle quali il Gruppo Mutti persegue un sistema di approvvigionamento attento a selezionare la qualità superiore della materia prima all'accettazione".
Con la campagna 2018 un altro obiettivo raggiunto dal Gruppo è la completa conversione alla raccolta meccanizzata che ha raggiunto il 100% su tutte le tipologie di pomodoro in tutti gli areali di produzione, con l'obiettivo di evitare qualsiasi forma di lavoro manuale non qualificato e di sostenere l'adozione delle migliori pratiche agricole.
Il pomodoro Mutti è da sempre 100% italiano, proveniente da aree certificate – ad una distanza media di circa 130 km dai siti produttivi – e rintracciabile fino all'azienda agricola e ai suoi relativi campi, secondo il principio di trasparenza dell'origine geografica del pomodoro che da sempre contraddistingue l'Azienda.
A chiusura della campagna 2018, il Gruppo Mutti registra un aumento delle assunzioni di personale stagionale sui 3 stabilimenti, per un totale di 1340 persone, di cui 1148 stagionali coinvolti. Una cifra rappresentata per lo più da giovani studenti universitari, con un'età compresa tra i 18 ed i 25 anni, affiancati da personale fisso, esperto e qualificato nel seguire in tutte le fasi del processo di raccolta e di trasformazione del pomodoro.
Fonte: Askanews