L'Associazione dei produttori di agrumi della provincia spagnola di Huelva ha fatto una prima stima per la campagna 2018/19, che è già cominciata con la raccolta di varietà extra precoci di mandarini. Secondo i dati forniti dal direttore dell'associazione, Lorenzo Reyes, il volume della produzione dovrebbe aumentare del 10% rispetto alla stagione precedente.
Mentre nella stagione 2017/18 il volume totale della produzione è stato di 532.172 tonnellate, Reyes ritiene che quest'anno la cifra raggiungerà le 590mila tonnellate. Tale aumento significativo sarebbe dovuto a due ragioni principali. La prima è che le temperature miti hanno impedito la perdita di frutti in fase di allegagione. E la seconda è che i produttori di agrumi hanno innestato un maggior numero di varietà autorizzate di mandarini, sia tardive che precoci, come Tango, Orri e Orogrós.
Dopo aver contattato i membri dell'organizzazione dei produttori di agrumi, Reyes ritiene che la produzione di arance si ridurrà leggermente quest'anno, passando dalle 298mila ton dell'anno scorso a 290mila di quest'anno. Nel frattempo la produzione di mandarini aumenterà, passando da 234mila ton della stagione 2017/18, a circa 300mila nella campagna in corso.
Per quanto riguarda la superficie destinata alla coltivazione di agrumi, il direttore dell'associazione crede che ammonti a circa 18.000 ettari, di cui 8.100 ha (45%) per la produzione di arance, e 9.900 ha (55%) per la produzione di mandarini. La resa media delle piantagioni, sia di arance sia di mandarini, è di 30 tonnellate per ettaro.
Infine, Reyes riporta che la conversione di piantagioni di arance in appezzamenti di mandarini precoci ed extra precoci è rallentata. Il settore continua a innestare alberi di varietà tardive con licenza, il che garantisce che il numero di ettari sia limitato, dal momento che vengono imposte delle quote di produzione. Il direttore dell'organizzazione agrumicola aggiunge che "il Clemenrubi ha causato molti problemi nelle ultime stagioni e i produttori stanno quindi iniziando a rinnovare le piantagioni".
Fonte: agrodiariohuelva.es