Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Allarme degli scienziati: misure rapide contro il riscaldamento globale o ci saranno poverta', siccita' e inondazioni

E' necessario intraprendere soluzioni "rapide" e "senza precedenti" per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, altrimenti si aggraveranno i rischi di siccità, inondazioni, calore estremo e povertà per centinaia di milioni di persone sul pianeta: l'allarme è stato lanciato dagli esperti IPCC delle Nazioni Unite, riuniti in Corea del Sud. In 400 pagine di rapporto si parla di ondate di calore, estinzioni di specie o destabilizzazione delle calotte polari, fonte di aumento a lungo termine degli oceani.

"Ogni piccolo aumento del riscaldamento, aumenta il rischio di cambiamenti profondi e irreversibili, come la perdita di alcuni ecosistemi", ha spiegato Hans-Otto Pörtner, co-presidente di questa sessione. Se la colonnina di mercurio continua a salire al ritmo attuale, sotto l'effetto delle emissioni di gas serra, dovrebbe raggiungere +1,5° C tra il 2030 e il 2052.

Secondo il report, per avere almeno una possibilità di 50/50 di rimanere sotto il limite di 1,5°C senza superare il limite, il mondo deve, entro il 2050, diventare "neutrale rispetto al carbonio". "Ciò significa che ogni tonnellata di CO2 che immettiamo nell'atmosfera dovrà essere bilanciata da una tonnellata di CO2 estratta", ha affermato l'autore coordinatore principale Myles Allen, a capo del Programma di ricerca sul Clima dell'Università di Oxford. Limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi comporta un caro prezzo: circa 2,4 trilioni di euro di investimenti nel sistema energetico globale ogni anno tra il 2016 e il 2035, o circa il 2,5% del Pil mondiale.

Sulla base di oltre 6mila studi recenti, il rapporto delinea quatto percorsi per raggiungere l'obiettivo: il più ambizioso prevede un radicale ridimensionamento dei consumi energetici accompagnato da un rapido abbandono delle energie fossili e da un netto calo delle emissioni di CO2 già dal 2020.

Per evitare il caos climatico globale serve una grande trasformazione della società e dell'economia "su una scala senza precedenti" e il tempo stringe.

"I prossimi anni saranno probabilmente i più importanti nella storia dell'umanità" ha spiegato all'Afp Debra Roberts, capo del Dipartimento pianificazione ambientale e protezione del Clima di Durban, Sudafrica, tra i co-presidenti dell'IPCC.

"Abbiamo fatto il nostro lavoro, abbiamo trasmesso il messaggio. Ora spetta ai governi, è loro responsabilità agire," ha dichiarato Jim Skea, un altro co-presidente dell'Ipcc e professore del Centro per la politica ambientale dell'Imperial College London. "Le cose che secondo gli scienziati dovevano accadere più avanti nel futuro stanno accadendo ora" ha sottolineato all'Afp Jennifer Morgan, direttrice esecutiva di Greenpeace International.

"Ci restano solo opportunità minime per evitare danni impensabili al sistema climatico che sostiene la vita così come la conosciamo" ha dichiarato Amjad Abdulla, capo negoziatore ai colloqui Onu sul Clima per l'Alleanza dei piccoli stati insulari.

Il rapporto dell'IPCC sarà sul tavolo del vertice Onu sul Clima di Katowice, in Polonia, dove a dicembre i leader mondiali dovrebbero proporre i loro obiettivi nazionali di taglio delle emissioni, che, anche se raggiunti, comporterebbero un aumento delle temperature di tre gradi.

Fonte: Meteo Web

Data di pubblicazione: