Confagricoltura Veneto ha incontrato lo scorso 8 ottobre nella sede della Regione l'assessore all'agricoltura, Giuseppe Pan, per chiedere un sostegno sul problema della cimice asiatica, diventato il nemico numero uno dei frutticoltori, considerato che quest'anno in tutte le province ha prodotto danni enormi e perdite di prodotto.
Il presidente regionale Lodovico Giustiniani e il presidente regionale dei frutticoltori Andrea Foroni hanno tracciato la panoramica di un'annata disastrosa. Da Verona a Padova, da Treviso a Vicenza, l'insetto arrivato qualche anno fa dall'Asia ha devastato in particolare pesche, albicocche, pere e mele, e ora sta iniziando a pungere i frutti del kiwi. I danni in media sono stati attorno al 30 per cento, ma con perdite anche fino al 100 per cento in alcuni casi.
"La situazione quest'anno è drasticamente peggiorata, con un'invasione di cimici capillare su tutto il territorio – ha spiegato Giustiniani -. Le cimici, infatti, si riproducono in maniera massiccia, e di conseguenza la popolazione di insetti continua a crescere. Se già quest'anno i danni sono stati molto ingenti, è probabile che l'anno prossimo saranno ancora più disastrosi a causa dell'ulteriore diffusione delle cimici. Bisogna quindi considerarle alla stessa stregua di una calamità naturale, come una grandinata o una tromba d'aria, dando un sostegno agli agricoltori per mettere in atto sistemi di difesa in vista della prossima stagione produttiva".
L'assessore Pan ha condiviso la preoccupazione per un problema che sta diventando molto grave in tutto il Veneto e ha spiegato che sta verificando alcune soluzioni possibili. Una è quella di inserire nel PSR, Programma di sviluppo rurale, alcune misure specifiche per finanziare le reti chiuse anti-insetto, che hanno una buona efficacia ma comportano investimenti molto impegnativi. La seconda è quella di aprire un bando ad hoc per la chiusura delle testate dei frutteti, dove le cimici riescono più facilmente a entrare.
Una terza strada è quella di immettere nei campi un insetto antagonista. Tra gli insetti selezionati dai Centri di ricerca c'è un microimenottero, l'Ooencyrtus telenomicida, che riesce a inoculare le uova della cimice e ad annientarne la progenie. Si stanno, tuttavia, ancora completando le verifiche sulle possibili ricadute sull'introduzione delle nuove specie, affinché non ci siano rischi di alterazione dell'ecosistema.
"Bisogna agire velocemente – ha sottolineato Foroni -, in modo che gli agricoltori possano predisporre i nuovi impianti di difesa al massimo entro la primavera. Le cimici, appena finisce l'inverno, cominciano a colpire. E non possiamo permetterci un'altra annata di frutta da mandare al macero".
Fonte: Confagricoltura