Scienziati brasiliani, statunitensi e tedeschi, guidati da Jörg Kudla dell'Università di Münster, hanno prodotto con la tecnica di editing genomico CRISPR-Cas9 un super-pomodoro particolarmente ricco di licopene, la sostanza antiossidante nota per i suoi molteplici effetti sulla salute.
I ricercatori hanno utilizzato la specie di pomodoro selvatica sudamericana Solanum pimpinellifolium (in foto), riuscendo a ottenere il super-pomodoro in una sola generazione, un vero e proprio record. Questo eccezionale risultato è stato ottenuto grazie alla CRISPR-Cas9, che permette d'intervenire su uno o più geni con una correzione molto precisa, e che ha segnato una vera e propria rivoluzione nell'ingegneria genetica.
Come riportato su Nature Biotechnology, dove è stato pubblicato lo studio, la scelta dei ricercatori di utilizzare la varietà selvatica della solanacea Solanum pimpinellifolium originaria del Sud America è stata dettata dalla volontà di resettare tutto quanto era stato fatto sino a oggi. Questa varietà ha infatti un aspetto molto diverso dalle piante di pomodoro che conosciamo oggi: i suoi frutti sono grandi come un pisello, però molto saporiti. Inoltre, i frutti della pianta selvatica hanno un contenuto nettamente maggiore di licopene rispetto ai pomodori "classicì".
Intervenendo per mezzo della CRISPR-CAS9, il prof. Kudla e colleghi hanno introdotto piccole modificazioni genetiche in 6 geni fondamentali per la domesticazione della pianta e la resa del raccolto. Gli interventi hanno permesso di ottenere un frutto (pomodoro) tre volte più grande di quello selvatico e molto più allungato, una pianta più compatta e un numero di frutti per grappolo, dieci volte maggiore dell'originale.
"Questo metodo – spiega Kudla – permette di partire dall'inizio e di iniziare un processo di domesticazione completamente nuovo: nel processo, possiamo usare tutta la conoscenza della genetica vegetale e della ibridazione delle piante che si è accumulata in diversi decenni di studi. In questo modo – prosegue il ricercatore – possiamo preservare il potenziale genetico e le proprietà particolarmente vantaggiose delle varietà selvatiche, ottenendo al contempo una varietà con le caratteristiche più utili per la coltivazione, e il tutto in un tempo molto breve".
Ciò che maggiormente contraddistingue il nuovo super-pomodoro è anche il contenuto di antiossidanti benefici, come appunto il licopene. Quest'ultimo è più che raddoppiato rispetto alla varietà selvatica, e circa cinque volte più alto delle varietà che oggi arrivano sulle nostre tavole.
"Si tratta di un'innovazione decisiva che non può essere ottenuta con le tecniche convenzionali d'ibridazione e con i pomodori attualmente coltivati – conclude il prof. Kudla – Il licopene può aiutare a prevenire il cancro e le malattie cardiovascolari: da questo punto di vista, il pomodoro che abbiamo ottenuto ha probabilmente un valore aggiunto in confronto ai pomodori coltivati convenzionali e ad altre specie vegetali che contengono licopene solo in quantità molto limitate".
Riferimento: Agustin Zsögön, Tomáš Čermák, Emmanuel Rezende Naves, Marcela Morato Notini, Kai H Edel, Stefan Weinl, Luciano Freschi, Daniel F Voytas, Jörg Kudla & Lázaro Eustáquio Pereira Peres – "De novo domestication of wild tomato using genome editing". Nature Biotechnology - http://dx.doi.org/10.1038/nbt.4272
Fonte: Diariodelweb