Si fa tanto parlare di cimice asiatica, ma anche la tradizionale tipologia verde (Palomena prasina) comincia a creare danni, specie quando la pressione sui frutteti è elevata. Albano Bergami, presidente della OI Pera e frutticoltore in provincia di Ferrara, sottolinea che - in alcuni impianti adiacenti al fiume Po - la situazione è preoccupante.
Cimici tenute lontane dal pereto grazie alle reti (azienda Bergami)
"Anche la cimice nostrana fa danni - spiega Bergami - e l'ho riscontrato sulle mele. Quando punge, è vero che non si forma la secrezione suberosa, però rimane un puntino rosso antiestetico. Se le cimici sono poche, l'incidenza è irrilevante, mentre possono esserci seri problemi quando la pressione dell'insetto è elevata".
Bergami ha protetto diversi impianti con le reti. In particolare, in argine del Po, sono 10 gli ettari di pereto che ha protetto contro la cimice. Anche i vecchi impianti, che già si avvalgono delle reti antigrandine, possono ben adattarsi alla chiusura totale.
Ma se l'Italia si trova in difficoltà (vedi anche articolo correlato su segnalazioni nel Sud del nostro Paese), anche altre nazioni devono cominciare a preoccuparsi. I Paesi Bassi, ad esempio, contano notevoli impianti di pero e la cimice asiatica è stata rilevata nelle regioni del sud (foto sotto). Le condizioni climatiche olandesi, però, non sono quelle italiane ed è difficile che Halyomorpha halys possa moltiplicarsi come accaduto nel bacino del Mediterraneo.
Foto scattata all'aeroporto di Eindhoven a fine settembre 2018