Anche i produttori di frutta e verdura biologica chiedono maggiore chiarezza nel vasto campo dei mezzi tecnici. Durante la fiera SANA di Bologna si è svolto un convegno proprio su questo tema e gli associati a UpBio chiedono maggiori tutele e garanzie. Il loro messaggio è: perché noi produttori dobbiamo garantire tutta la filiera, ma non possiamo essere certi della qualità dei mezzi tecnici e della loro origine bio?
"Chiediamo di non essere frodati - spiega Giuseppe Mele di UpBio - da dichiarazioni ingannevoli sulle etichette dei prodotti che acquistiamo ed essere gli unici a pagarne le conseguenze. E' come se un cittadino che acquista, per esempio, della pasta biologica che poi si scopre essere un falso bio, con residui di fitofarmaci di sintesi, debba pure essere sanzionato. Questa maggiore tutela e garanzia sui prodotti che acquistiamo (fitofarmaci, fertilizzanti) non deve però ridursi a mere barriere all'ingresso in questo goloso mercato".
Norme farraginose, inutili procedure burocratiche, dossier, nell'intento di garantire sicurezza ambientale ed alimentare, possono nascondere proprio questa evenienza, come spesso avviene in Italia.
"Nell'ottica dell'Economia Circolare - aggiunge Mele - molti scarti o sottoprodotti possono rientrare in nuovi cicli produttivi per produrre mezzi tecnici. Oggi sono rimaste pochissime aziende a ciclo chiuso e rappresentano un modello da imitare, magari con la costituzione di reti di aziende".
"Sappiamo che dobbiamo, e non abbiamo problemi a farlo, aprire le porte delle nostre aziende, dei nostri magazzini, dei nostri laboratori anche ad enti terzi di certificazione (gli Organismi di Controllo), autorizzati dal Ministero dell'Agricoltura. Con loro non dobbiamo avere nessun segreto industriale da proteggere. Sappiamo che, solo se ritenuti idonei da tali enti, possiamo definire i nostri prodotti biologici e venderli come tali".
"Immaginiamo se anche questa straordinaria moltitudine di produttori di mezzi tecnici seguisse simili procedure per etichettare i prodotti con riferimenti al metodo biologico; non ci sentiremmo già più garantiti?".
UpBio ritiene che potrebbe bastare un sistema di certificazione come quello già in essere per le produzioni agricole che, con le dovute specializzazioni, possa garantire la filiera dei mezzi tecnici "Consentiti in Agricoltura Biologica".