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Un momento del convegno di ieri, alla facoltà di Agraria di Bologna.
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Negli Stati Uniti si sta lottando per decidere di chi sarà il brevetto, mentre in Europa si sta decidendo se il risultato di una simile tecnica sia o meno un organismo geneticamente modificato (Ogm). "Oggi - spiega Silvio Salvi (nella foto sopra a sinistra) dell'Università di Bologna - per produrre una pianta usando il CRISPR-Cas9 serve una pianta ogm intermedia, ma presto questa tecnica verrà migliorata con nuove che sono già in fase di pubblicazione e che non richiedono una pianta intermedia di questo tipo"; e al riguardo, durante il convegno, si è fatto cenno all'esperienza cinese, dove pare siano state sviluppate in laboratorio nuove varietà (tra cui una anche di lattuga) senza passare da questo step ogm.
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Un momento del convegno di ieri, alla facoltà di Agraria di Bologna.
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"E' per questo che non vogliamo che simili tecniche siano catalogate come ogm. Se così accadesse, i costi del breeding salirebbero, con il rischio di collasso o di esodo all'estero delle piccole e medie imprese del settore e di una minore competitività del comparto italiano".