Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Guarda anche le foto del campo catalogo e della mostra pomologica!

Molti spunti interessanti da un incontro ARSIAL sul peperoncino

Presso l'azienda dimostrativa sperimentale di Tarquinia (VT) dell'Agenzia regionale per lo sviluppo e l'innovazione dell'agricoltura del Lazio-ARSIAL, si è tenuta una giornata divulgativa sul peperoncino piccante, a uso alimentare e ornamentale.



Nonostante venga riproposta da alcuni anni, la giornata dedicata al peperoncino continua a destare grande interesse. Oltre agli addetti ai lavori e ai tecnici, molti gli imprenditori interessati, senza escludere appassionati e cultori della specie.



Peperoncino: quanta confusione!
L'evento, molto partecipato, ha costituito l'occasione per fotografare "lo stato dell'arte" nel peperoncino, una specie che, accanto ad aspetti lacunosi, presenta interessanti potenzialità ad ampio spettro.


Il presidente dell'associazione di appassionati del peperoncino Pepperfriends, Claudio dal Zovo.

Tra le lacune, il fatto che, forse anche complice la mancata definizione normativa del prodotto, non esista attualmente una filiera regolare che parta da una moltiplicazione in purezza del seme, come sottolineato nel suo interessante intervento da Claudio dal Zovo, presidente dell'associazione di appassionati "Pepperfriends", la quale riunisce in sé molte competenze di alto livello, benché pur sempre a uno stadio amatoriale.


Per sfogliare l'album fotografico sul campo catalogo di peperoncino e sulla mostra pomologica, clicca qui!

Dal Zovio ha dipinto il quadro notevolmente "anarchico", se non talora sconfinante nel "truffaldino", del sottobosco che circonda il crescente interesse del pubblico per il peperoncino, tra moltiplicatori improvvisati, commercianti di sementi non certificate, e molte promesse non mantenute nelle vendite online delle diverse varietà. Fatto sta che il peperoncino appare un argomento di "cocente" attualità: "La sua grande variabilità - ha sottolineato il presidente di Pepperfriends - è un'arma a doppio taglio perché se da una parte suscita notevole interesse, dall'altra può generare, come di fatto accade, grande confusione, in parte dovuta a incompetenza, in parte a malafede".


Franco Porcu del Mipaaf.

Proprio per "mettere ordine" nella produzione e nel commercio del peperoncino, le stesse istituzioni (Mipaaf per primo) stanno cercando di fornire strumenti adeguati alla filiera, oggi estremamente frammentata, poco tecnologica, dominata da flussi ingenti di importazione, come emerso dai dati presentati da Franco Porcu e già visti in occasione di un precedente incontro in tema di erbe aromatiche alimentari in vaso e peperoncino (cfr. FreshPlaza del 23/09/2015).

Il progetto PEPIC
Il Ministero delle Politiche agricole è non a caso tra i promotori del progetto PEPIC, che prevede tutta una serie di interventi finalizzati alla valorizzazione del germoplasma locale, all'innovazione varietale e all'ottimizzazione delle tecniche colturali. Uno dei problemi principali è infatti la difficoltà a identificare in maniera univoca e rintracciabile i prodotti nazionali, con conseguenze riguardanti la purezza dei materiali e la loro qualità (il mantenimento di standard qualitativi elevati è, infatti, fondamentale).


Pasquale Tripodi.

Sull'aspetto del miglioramento genetico mediante ibridazione classica (con ausilio di marcatori molecolari) è intervenuto il ricercatore del CREA-ORT, Pasquale Tripodi, il quale ha sottolineato in che modo la ricerca, nell'ambito proprio del progetto PEPIC, stia lavorando tanto sul fronte del breeding, quanto nell'individuazione di quelle caratteristiche in grado di consentire una sempre più puntuale identificazione circa l'origine della materia prima.


Corrado Costa.

Sempre nell'ambito del progetto PEPIC è intervenuto il ricercatore del CREA-ING Corrado Costa per relazionare su quanto l'unità di ingegneria agraria del CREA ha fin qui ottenuto nel tentativo di rendere matematicamente misurabili (e dunque replicabili quali elementi di controllo) parametri quali forma, colore e aroma (= composti volatili) di tre specie di peperoncino (Capsicum annuum, C. chinense e C. baccatum). I risultati preliminari sembrano promettenti ai fini di una classificazione delle diverse varietà presenti in una determinata specie (finora sono stati analizzati 33 esemplari di peperoncino appartenenti alle tre specie suddette; dunque la ricerca è ancora a uno stadio iniziale).


Per sfogliare l'album fotografico sul campo catalogo di peperoncino e sulla mostra pomologica, clicca qui!

Le potenzialità del peperoncino come portinnesto
Di particolare interesse per i nostri lettori attivi nell'orticoltura professionale è apparsa la relazione del Prof. Olindo Temperini dell'Università della Tuscia. In collaborazione con ARSIAL, UniTuscia sta conducendo uno studio per valutare l'impiego di alcuni genotipi di peperoncino in funzione di portinnesto per i peperoni dolci. Benché anche qui la ricerca sia ancora da completare con prove successive, le sperimentazioni condotte in campo nella stagione 2015 hanno riportato risultati degni di nota.


Il Prof. Olindo Temperini (UniTuscia) durante il suo intervento.

In particolare, tre genotipi tra i nove di peperoncino testati come portinnesti hanno efficacemente difeso due cultivar commerciali di peperone dolce dalle problematiche sanitarie del terreno, con enorme percentuale di successo (sopravvivenza al 90% delle piante innestate) contro le "sventurate" prove campione (piante commerciali di peperone non innestate, con sopravvivenza di appena il 10-12% delle piante agli attacchi dei patogeni terricoli; ma anche un portinnesto commerciale per peperone non ha retto il confronto).

L'uso dei portinnesti di peperoncino su peperone dolce ha influito anche sul numero di frutti per pianta; meno invece sul calibro dei frutti (per maggiori info su questa promettente ricerca, si rimanda al Dipartimento DAFNE dell'Università della Tuscia - prof. Olindo Temperini - Email: [email protected]).

Peperoncino e sostenibilità: il progetto PEPEBIO
Le ricercatrici Claudia Papalini (Arsial) e Mariateresa Cardarelli (CREA) hanno relazionato sul progetto di ricerca "PEPEBIO", condiviso da ARSIAL, CREA, con la collaborazione Consorzio CO.PR.A.V.A.L. (dove le piante di peperoncino sono coltivate all'interno di serre condotte secondo un regime di produzione integrata) e dell'Associazione di estimatori del peperoncino "Pepperfriends".


Claudia Papalini (ARSIAL).

La ricerca ha l'obiettivo di individuare alcuni genotipi di peperoncino piccante idonei alla produzione in vaso per uso officinale e definire una tecnica di coltivazione che aumenti la sostenibilità del processo produttivo attraverso l'impiego di microrganismi (micorrize e Trichoderma) considerati di grande innovazione nella produzione ortovivaistica.


Mariateresa Cardarelli (CREA).

I funghi micorrizici arbuscolari (AMF) sono endosimbionti della radice noti per le loro proprietà biofertilizzanti; migliorano infatti le relazioni nutrizionali tra la pianta ospite ed il sistema ospitante anche aumentando l'assimilazione. L'utilizzo combinato di questi microrganismi potrà migliorare la crescita delle piante e la qualità del prodotto finale, intendendo in questo caso misurare quei parametri (capsaicinoidi - responsabili anche della piccantezza - acido ascorbico, tocoferoli, carotenoidi, flavonoidi) che contribuiscono al valore nutrizionale delle bacche.

Il raggiungimento di tali obiettivi rappresenta un traguardo economicamente importante all'interno del comparto produttivo delle piante officinali e aromatiche in vaso poiché consente un ampliamento dell'offerta di prodotto (BIO o INTEGRATO) ed aumenta la competitività delle aziende vivaistiche regionali che operano sul mercato nazionale ed estero.

Chi è il consumatore di peperoncino?
Una visione commerciale sul settore peperoncino è stata fornita da dall'agronomo Enrico Barcella, consulente presso l'azienda Di Meo Remo, fondatrice del Consorzio CO.PR.A.V.A.L. (Consorzio Produttori Aromatiche in Vaso Alimentari del Lazio), prima OP ortofrutticola italiana a proporre aromatiche alimentari in vaso in tutto e per tutto equiparate ai prodotti ortofrutticoli. Proprio avendo l'esigenza di approcciare il mercato, il Consorzio si è interrogato sul profilo del consumatore di peperoncino, individuando tre macro-categorie:
  1. Il consumatore tradizionale, che consuma peperoncino tutto l'anno ma lo acquista prevalentemente secco o macinato oppure acquista prodotti da esso derivati (salse o simili).
  2. Il consumatore appassionato (o intenditore), che va alla ricerca di specifiche varietà, anche rivolgendosi al canale dell'e-commerce per reperire semi, piantine o bacche fresche
  3. Il consumatore occasionale, che costituisce anche la tipologia maggioritaria di acquirente. Mosso da curiosità, procede all'acquisto per impulso, spesso orientandosi alla pianta in vaso o alle bacche fresche. Proprio su questa tipologia di utenza è intenzionato a orientarsi il Consorzio CO.PR.A.V.A.L.


Enrico Barcella durante il suo intervento.

Da un'ulteriore analisi di mercato, è emerso che le vendite di peperoncino in vaso in Italia si collocano preferenzialmente nei mesi di marzo, aprile e maggio, flettendo nei mesi estivi, per riprendere successivamente a settembre e ottobre.



"Per la vendita della pianta in vaso - ha sottolineato Barcella - l'etichetta descrittiva conta moltissimo. Deve essere il più precisa e dettagliata possibile, spiegando anche come la pianta andrà a evolvere in altezza e dunque quale sarà il suo ingombro durante la crescita".


Per sfogliare l'album fotografico sul campo catalogo di peperoncino e sulla mostra pomologica, clicca qui!

Il Consorzio CO.PR.A.V.A.L. intende operare anche sui mercati esteri, pertanto sta conducendo altre analisi di mercato. Dai primi riscontri si evidenzia come l'acquirente europeo richieda il rispetto di normative e certificazioni; la domanda per il prodotto biologico risulta infine in forte espansione.



I lavori sono proseguiti con la relazione della d.ssa Claudia Sbrenna (ASL Umbia I, in foto qui sopra), la quale ha fornito una panoramica sugli aspetti salutistici e nutrizionali, non solo del peperoncino, ma più in generale derivanti da una alimentazione equilibrata. Ne è emersa una crescente consapevolezza da parte del pubblico circa le proprietà preventive degli alimenti nei confronti di numerose patologie, prima di tutto quelle tumorali, alcune delle quali risultano infatti in calo nel nostro Paese, proprio sulla scia di una maggiore attenzione alla dieta.



Ha concluso i lavori l'intervento dell'amministratore unico di ARSIAL, Antonio Rosati (in foto qui sopra), il quale ha richiamato le tappe fondamentali dell’opera di risanamento e rilancio dell'Agenzia avviata sotto l'Amministrazione Zingaretti, grazie anche all'impegno determinante dell'assessore Ricci.



Dopo un momento conviviale, nel pomeriggio degustazione guidata di peperoncino piccante in collaborazione con l'associazione Pepperfriends, che ha curato la redazione di apposite schede di rilevamento e visita ai campi catalogo, ove è stato possibile apprezzare l'ampio assortimento varietale presente.

Per sfogliare l'album fotografico sul campo catalogo di peperoncino e sulla mostra pomologica, clicca qui!

Data di pubblicazione: