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Scanzano Jonico (MT): resoconto del workshop 'Lamponi: produzione, prospettive, mercati'

"Diventare i primi produttori di piccoli frutti è la sfida che unisce tutti, proprio come è accaduto con la fragola di cui la Basilicata è diventata negli ultimi anni il principale produttore", ha affermato Andrea Badursi nel suo intervento in occasione del workshop dedicato al lampone, svoltosi a Scanzano Jonico (provincia di Matera) e organizzato dall'OP Asso Fruit Italia (AFI). All'evento hanno inoltre partecipato Carmela Suriano, direttore generale di Planitalia, Francesco Nicodemo, presidente Asso Fruit Italia, Alessandro Gualandi, agronomo Molari e Gatti, Jorge Duarte, agronomo Hortitool Consulting, LDA. Conclusioni "politiche e programmatiche" affidate all'intervento dell'assessore all'Agricoltura della Regione Basilicata, Luca Braia.


L'intervento di Andrea Badursi

"Pensare di affrontare il mercato da soli significherebbe essere fuori dal tempo: è necessario dotarsi di strutture che offrano ai produttori supporto sia sul fronte commerciale sia su quello della pubblicizzazione e della comunicazione. Sono aspetti strategici che contribuiscono grandemente al successo dell'iniziativa", ha aggiunto Badursi nel raccogliere le considerazioni di Carmela Suriano, direttore generale Planitalia, e Francesco Nicodemo.



Nel corso del workshop sono state fornite notizie tecniche sulle diverse varietà proposte dalle aziende vivaistiche presenti, che hanno messo in risalto l'importanza di mettere a disposizione dei produttori piante rustiche, capaci di resistere alle oscillazioni meteo - in particolare vento e freddo - e che siano chiaramente capaci di adattarsi al clima tipico dell'areale Metapontino che rientra nel bacino mediterraneo con tutte le sue peculiarità.



Uno dei dati che ha catalizzato soprattutto le considerazioni economiche dei relatori, in particolare quelle di Carmela Suriano e Francesco Nicodemo, ha riguardato il fatto che nella flessione generalizzata dei consumi ortofrutticoli degli ultimi anni registrata in Italia, il lampone è fra i prodotti che invece vanno in controtendenza: "Il consumo di piccoli frutti in Italia, dal 2007 al 2013, è cresciuto dell'8,2%, registrando così un +156,3%", ha precisato Carmela Suriano.


L'intervento di Alessandro Gualandi

Nel suo intervento, Alessandro Gualandi ha evidenziato l'importanza di sviluppare la coltivazione del lampone a stretto contatto con gli agricoltori, semplificando i rapporti esistenti fra vivaio e produttore. "Come? Grazie a un prezzo della pianta già comprensivo di royalty, nessuna royalty aggiuntiva per metro lineare piantato, nessuna royalty aggiuntiva per chilogrammo di frutta prodotta e con una programmazione delle consegne delle piantine. Abbiamo scelto di dire no a rapporti di esclusiva e alla formazione di club".

Il lampone è una specie molto versatile, c'è una forte espansione nei consumi e nella produzione di questo frutto. Le migliori varietà si adattano bene ad ambienti molto vari ed è possibile produrle con tecnologie diverse (suolo/substrato, pieno campo/tunnel/serra). "Uno sviluppo più puntuale dei nuovi materiali deve essere basato sulle reali necessità del mercato", ha aggiunto Gualandi.



Tra le varietà licenziate dalla Molari e Gatti, l'agronomo si è soffermato sulla Enrosadira®* e su cosa la contraddistingue, ossia sapore, colore, shelf life, facilità di stacco e resa di raccolta, produttività, adattabilità. Portando qualche esempio, Gualandi ha indicato: "In Marocco, la produzione va da settembre a febbraio, con una produzione di 0,8-1,1 kg per pianta. La coltivazione avviene su suolo con una densità di impianto di 4 piante per metro lineare. In Spagna e Portogallo, la produzione va da settembre a gennaio sul rifiorente (1,2 kg per pianta), da aprile a giugno sulla seconda produzione (1,2 kg per pianta). La coltivazione avviene su suolo e substrato, con una densità di impianto di 3-4 piante a metro lineare".


L'intervento di Jorge Duarte

L'agronomo Jorge Duarte, nelle sue conclusioni, ha invece precisato come le nuove varietà siano maggiormente amiche dei produttori perché più facile da gestire e più redditizie. Il tecnico ha infatti sottolineato che la produzione in suolo può essere produttiva in termini di raccolto e con un buon profitto per l'agricoltore e che, con le varietà giuste, ditte di commercializzazione e un buon marketing, gli agricoltori possono investire relativamente poco e ottenere comunque profitto.

"La sfida più grande resta quella di ridurre i costi di produzione, che può essere vinta con la varietà più adeguata, che deve portare una velocità di raccolta maggiore, soprattutto in inverno (esempio in Portogallo: mediamente con Kweli in inverno si raccolgono 2,5 kg/ha contro i 4 kg/ha di Enrosadira)". Duarte ha poi evidenziato come una delle maggiori problematiche sarà quella di adattare la produzione al cambiamento climatico.


L'intervento di Carmela Suriano

Carmela Suriano, nel richiamare il primato della Basilicata nella produzione di fragole ha prospettato che "lo sviluppo e la coltivazione di lamponi e altri piccoli frutti possono essere complementari all'offerta di fragole e far sì che la Basilicata diventi la prima realtà italiana per l'offerta di berries".

Il lampone Adelita, per esempio, si adatta alle condizioni pedo-climatiche delle aree mediterranee essendo una cultivar a basso fabbisogno in freddo e garantisce una produzione scalare da novembre a giugno. La cultivar è idonea sia alla coltivazione in suolo che alla coltivazione fuori suolo. Tra i suoi punti di forza: qualità dei frutti, buona rusticità ed elevata produttività.


Clicca qui per un ingrandimento dell'immagine.

La produzione di Adelita nel meridione è complementare a quella estiva proveniente dalle regioni del nord Italia. In questo modo, il mercato italiano può disporre di una produzione di piccoli frutti per 365 giorni l'anno. Adelita è la risposta alle esigenze produttive del bacino Mediterraneo. "La domanda di piccoli frutti sul mercato italiano ed europeo è in forte crescita, in particolar modo nei mesi invernali".

Nel 2016 è nato il Club Adelita per la produzione, commercializzazione e valorizzazione dei lamponi delle varietà Adelita della Planasa s.a.. Attualmente il Club è formato dai soci Moc Mediterraneo e Compagnia delle Primizie. E' prevista la partecipazione di altri due gruppi. Il Club garantisce ai soci il vantaggio competitivo sul mercato, limitando il numero di brand che commercializzano il lampone Adelita. Possono aderire ai gruppi licenziatari solo aziende che producono sul territorio nazionale.


Da sinistra: l'assessore Luca Braia, il sindaco di Scanzano Raffaello Ripoli e Francesco Nicodemo

Nel suo intervento, infine, Luca Braia - sollecitato da Francesco Nicodemo che ha chiesto maggiori risorse finanziarie per rafforzare i progetti integrati di filiera - ha detto: "Il PSR è uno strumento ma non deve rimanere l'unico a disposizione dei produttori. Sostenere il comparto con finanza aggiuntiva è doveroso". E, infine, ha aggiunto: "Siamo all'inizio della strada in Italia, il mercato mondiale dei berries cresce. La Basilicata ha vocazione territoriale e imprenditoriale per vincere la sfida. Inoltre, la coltivazione del lampone, viste le tecniche colturali altamente specialistiche e innovative, richiede un uso razionale dell'acqua, risorsa preziosissima e da salvaguardare".


Visita alle coltivazioni di lampone

Sul punto, Andrea Badursi ha ricordato come Asso Fruit Italia abbia avviato importanti progetti, come AgroClima Water, con l'Università della Basilicata che vanno proprio nella direzione dell'uso consapevole e razionale di acqua e nutrienti.
Data di pubblicazione: