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Il Parlamento Europeo chiede alla CE misure

Quarto raccolto non esportato in Russia: il problema non e' temporaneo ma strutturale

L'embargo russo è stato uno degli argomenti trattati in una recente riunione del Parlamento Europeo (PE). I membri del Parlamento hanno chiesto a Phil Hogan, il commissario all'agricoltura, misure di supporto proposte dall'UE. A volte i cambiamenti sono immediatamente tangibili, ma al momento non sembra che ce ne saranno nella politica europea.

Czesław Adam Siekierski, dalla Polonia, ha partecipato alla riunione per conto della Commissione territoriale del Parlamento Europeo e ha riportato: "L'embargo russo ci ha portati alla perdita del nostro mercato più importante. Il prolungamento del boicottaggio al 2018 ha enormi conseguenze per questo settore economico, con grandi perdite per le attività agricole dell'UE. Sto parlando di società che non hanno nessun collegamento con il conflitto in Ucraina. Nel frattempo il mercato resta instabile". Siekierski ha chiesto alla Commissione di tenere a mente la difficoltà di trovare nuovi mercati per i prodotti agricoli e orticoli. "E' imperativo individuare soluzioni comuni per le barriere commerciali fino a che l'embargo resterà in vigore".

Nella sua risposta il Commissario europeo Hogan ha fatto riferimento alle misure di supporto che sono in vigore. Hogan ha fatto presente al Parlamento che sono stati spesi già 419 milioni di euro per supportare il settore e che dal mercato sono stati ritirati 1,7 milioni di ton di frutta. Ha precisato: "La regola vale ancora" e ha parlato anche degli sforzi fatti per trovare nuovi mercati, riferendosi soprattutto a Cina, Vietnam, Stati Uniti e Canada. "E' un peccato che gli Stati Uniti non abbiano mantenuto la promessa di aprire il mercato alle pomacee da Belgio e Polonia. Ci sta volendo più tempo del previsto".


Striscione di protesta dei produttori belgi, con la richiesta di riaprire il mercato russo.

Prezzi dei pomodori olandesi
Inoltre, Hogan ha spiegato che le cifre d'esportazione dall'UE sono state più alte rispetto al periodo precedente all'embargo. "Questo, ovviamente, non è una consolazione per gli agricoltori che hanno registrato perdite significative. A luglio 2017 avevamo esteso le misure straordinarie temporanee di un anno. Per alcune varietà di frutta abbiamo fornito un supporto ulteriore". In questo caso Hogan si riferisce ai grandi volumi di pesche che sono state ritirate dai mercati di Francia, Italia e Grecia.

Durante il dibattito il parlamentare ha inizialmente parlato dei dati di vendita relativi ai vari settori e il risultato dell'embargo. Bas Belder ha aggiunto: "I prezzi dei pomodori olandesi sono ancora pessimi, soprattutto in estate, quando in Russia si esportava un grande volume". I suoi colleghi dell'Europa meridionale hanno presentato gli effetti sulla coltivazione delle pesche.

Bancarotta, povertà e suicidio
Ogni anno la Commissione estende le misure di supporto temporanee. Tuttavia, bisogna sempre aspettare per sapere quali saranno le quantità e la quota. Questo causa incertezza tra gli agricoltori. Diversi agricoltori hanno espresso questa lamentela.

"Questa doveva essere una soluzione temporanea fin dall'inizio - ha dichiarato Hilde Vautmans - Tuttavia, siamo già al quarto raccolto che non verrà esportato. Sono quattro anni, quindi non è una cosa temporanea ma strutturale. E' tempo di cambiare tattica". Vautmans ha sottolineato la necessità di individuare soluzioni strutturali. "Gli agricoltori sono in crisi, con conseguenze drammatiche". Durante le sue visite lavorative ha visto attività sull'orlo della bancarotta, agricoltori che vivono in povertà e circostanze che portavano persino al suicidio. "Il 60% delle pere Conference veniva inviato direttamente in Russia. Non possiamo pensare di compensare questo mercato con alcuni piccoli mercati".

Nuovi mercati tornano alla Russia
Bas Belder ha espresso la necessità di sforzi maggiori per riaprire il mercato russo. Altri parlamentari vogliono che ci si impegni di più nella ricerca di nuovi mercati. La maggior parte di loro chiede più denaro. Uno dei parlamentari è andato persino oltre: "L'Europa deve sollevare le sanzioni contro la Russia. Non c'è motivo che permangano".

Il succo delle proteste dei parlamentari era lo stesso: il settore europeo sta sperimentando gravi conseguenze e perdite economiche importanti a seguito del boicottaggio russo. Inoltre, l'attenzione è ricaduta sullo sforzo della Russia di diventare autosufficiente e sulla sua pratica di importare frutta e verdura fresca da paesi in via di sviluppo. Secondo uno dei membri del Parlamento: "Il Cremlino non ha fretta di sollevare il boicottaggio". Ecco perché c'è ancora una forte richiesta per trovare soluzioni strutturali per la coltivazione frutticola in Europa.

Hogan ha risposto: "Non vedo motivi politici per un cambiamento della politica europea. Dobbiamo essere realisti. Non credo che cambierà qualcosa nel breve termine". In questa risposta al Parlamento Hogan ha nuovamente ribadito l'estensione delle misure temporanee. Egli ha aggiunto che 1,5 miliardi di euro sono stati collocati in un fondo di emergenza come supplemento alle altre misure. "Non è facile trovare altri mercati, ma non voglio fare passare l'impressione che non si stia facendo niente in questo senso". La Commissione Europea ha visitato diversi paesi negli ultimi anni per promuovere i prodotti europei e acquisire accesso ai mercati. "Non ci sono soluzioni semplici".

Testo e traduzione FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione: