I ricercatori dell'Università di Bari Aldo Moro e dell'Università di Roma La Sapienza hanno fornito la prima descrizione delle popolazioni naturali di drosofilidi (Diptera Drosophilidae) presenti in Puglia. Le mosche, raccolte in un indagine di campo dal 2013 al 2016, sono state classificate attraverso analisi morfologiche e molecolari sequenziando il gene mtDNA COI. Le specie identificate mostrano una distribuzione di frequenze variabili durante tutto l'anno, riflettendo un ciclo di vita stagionale peculiare a ciascuna specie. Tra i drosofilidi registrati, la potenziale specie dannosa Drosophila suzukii rappresenta una delle quattro specie più abbondanti.
Vista generale della morfologia esterna delle quattro specie più abbondanti: D. melanogaster (a), D. simulans (b), D. subobscura (c) e D. Suzukii (d) maschi. Il dimorfismo sessuale è evidente in D. suzukii maschi (d) e D. Suzukii femmine (e): le macchie nere sulle ali (d), due pettini di setole nere sui tarsomeri delle zampe anteriori (g) nei maschi e l'ovopositore dentato nelle femmine (f).
D. suzukii in Puglia potrebbe attaccare una serie di colture importanti, come ciliegie e uva, che sono essenziali per l'economia di questa regione. Un monitoraggio costante delle specie invasive è essenziale per supportare un'adeguata gestione dei rischi di questo insetto dannoso concludono i ricercatori - e quindi evitare perdite di resa non solo per la Puglia, ma anche per tutte quelle regioni mediterranee con simili condizioni ambientali, climatiche e produttive.
Fonte: Rachele Antonacci, Patrizia Tritto, Ugo Cappucci, Laura Fanti, Lucia Piacentini, Maria Berloco, 'Drosophilidae monitoring in Apulia (Italy) reveals Drosophila suzukii as one of the four most abundant species', 2017, Bulletin of Insectology, 70(1):139-146, ISSN 1721-8861.