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Ieri si è svolto a Manta (CN) presso il Centro per la Frutticoltura della Fondazione Agrion, l'incontro sulla frutticoltura biologica a cui hanno partecipato tutti gli attori della filiera; oltre un centinaio di presenti. "In giornate come questa, la Fondazione Agrion intende approfondire gli aspetti tecnici – produzione e logistica – per evitare insuccessi a chi, trascinato dall'entusiasmo, rischia di sottovalutare problemi oggettivi. Lo scorso anno si era fatto il punto sulle prospettive di mercato. Quest'anno, saranno analizzati gli aspetti tecnici e i livelli di difficoltà che le diverse specie comportano. Si farà tesoro delle problematiche fitosanitarie che si sono verificate nel 2016." Con queste parole Giacomo Ballari, Presidente di Agrion, introduce i temi che sono stati trattati dai diversi relatori.
Alberto Aldini di Apofruit Cesena e Graziano Vittone di Agrion hanno descritto le criticità che incontra il produttore in fase di "conversione", mettendo a confronto le situazioni dell'Emilia-Romagna e del Piemonte. Si parte dalla difesa dalle patologie e dagli insetti, alcuni particolarmente impegnativi come sharka su albicocco, afide lanigero su melo e cimice asiatica su pero. La gestione bio è molto più esigente sotto il profilo agronomico. La modifica dei tempi di intervento e di "ritorno" comporta un adeguamento dell'organizzazione aziendale, del personale e delle attrezzature meccaniche.


Fra gli interventi, sono stati presentati i risultati del Progetto FLORINFRU, finanziato dalla Regione Piemonte, con il quale il Servizio fitosanitario regionale e Agrion stanno sperimentando tecniche innovative per il controllo della flora infestante dei frutteti. Una nuova generazione di attrezzature meccaniche consente una valida alternativa al diserbo. Frutteti "a diserbo 0" sono a portata di mano, con tecniche applicabili in un contesto sia bio sia integrato.

Un importante supporto alla produzione biologica è fornito dall'innovazione varietale. Grazie ad un continuo lavoro di ricerca, i produttori possono oggi disporre di varietà con caratteri naturali di resistenza alle principali patologie, ottenuti da specie selvatiche o antiche varietà.


Da sinistra: Boretto Alberto, Quaglia Marilena, Arnaudo-Rivoira Stefano, Bunino Alberto (Frutticoltori Bio).
Al termine delle presentazioni la parola è stata data ad alcuni frutticoltori "pionieri" della produzione biologica di pomacee e drupacee. A loro è stato chiesto di raccontare la propria esperienza, evidenziare le modifiche organizzative che il metodo biologico comporta e fornire indicazioni pratiche per i principianti. Dall'intervento dei produttori è emerso che quando si sceglie di fare biologico bisogna essere consapevoli della propria scelta per saper cogliere le opportunità di mercato e soprattutto è fondamentale conoscere le condizioni ambientali dei propri frutteti per affrontare le avversità e scegliere i mezzi tecnici, le strutture e i macchinari più adeguati alla propria realtà per una migliore efficienza della gestione aziendale.
Le presentazioni saranno disponibili su www.agrion.it