E' scattato l'obbligo della dichiarazione nutrizionale sull'etichetta degli alimenti che si applica a tutti i prodotti confezionati che da ora devono indicare anche le informazioni relative a: valore energetico, quantità di grassi (di cui gli acidi grassi saturi), carboidrati (di cui gli zuccheri), proteine e sodio, espressi per 100 grammi o 100 millilitri di prodotto, e facoltativamente anche per porzione.
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Il Regolamento (UE) n. 1169/2011 è diventato operativo il 13 dicembre 2014. A due anni di distanza c'è l'obbligo di fornire le informazioni nutritive dei prodotti.
L'etichetta è considerata un elemento rilevante di trasparenza da parte dei consumatori italiani; nel 96% dei casi dichiarano che è molto importante che sia riportata in modo chiaro e leggibile l'origine dell'alimento e per l'84% è fondamentale sia indicato anche il luogo in cui è avvenuto il processo di trasformazione. Così Coldiretti, elaborando i dati della consultazione online del Ministero delle Politiche Agricole.
Il regolamento comunitario 1169/2011 prevede anche alcune esenzioni dall'obbligo della dichiarazione nutrizionale:
- i prodotti non trasformati che comprendono un solo ingrediente o una sola categoria di ingredienti; rientrano in questa categoria, ad esempio, gli ortofrutticoli di III gamma (frutta e verdure surgelate) e quelli di IV gamma (ortofrutta fresca, lavata, confezionata e pronta al consumo) che non hanno subito alcun trattamento o alcuna aggiunta di ingredienti all'infuori della stessa categoria, ortaggi o frutta, ad esempio un mix di ortaggi freschi lavati, tagliati e confezionati o anche surgelati;
- i prodotti trasformati che sono stati sottoposti unicamente a maturazione e che comprendono un solo ingrediente o una sola categoria di ingredienti; rientra in questa categoria, ad esempio, l'uva passa;
- le piante aromatiche, le spezie o le loro miscele;
- gli alimenti confezionati in imballaggi o contenitori la cui superficie maggiore misura meno di 25 cm quadrati;
- gli alimenti anche confezionati in maniera artigianale, forniti direttamente dal fabbricante di piccole quantità di prodotti al consumatore finale o a strutture locali di vendita al dettaglio che forniscono direttamente al consumatore finale.
Federconsumatori e Adusbef accolgono positivamente l'entrata in vigore di questa norma. "Un consumatore informato è anche un consumatore consapevole e meno esposto a rischi, truffe e raggiri - sostengono Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef - L'etichetta deve riportare il maggior numero possibile di informazioni, poiché sapere da dove provengono e cosa contengono i beni che acquistiamo è un nostro diritto inviolabile, soprattutto se si tratta di prodotti alimentari".