Gli avocado sono uno dei prodotti piu' performanti degli ultimi tre anni
Uno dei prodotti che è andato meglio negli ultimi tre o quattro anni è l'avocado, che ha spinto molti produttori a optare per questa coltura in sostituzione di altre meno redditizie. Ziv ha spiegato: "In tutto il mondo la domanda di avocado è in piena espansione e, in generale, i coltivatori del frutto sono molto contenti. Se si devono individuare due ottimi prodotti nel settore ortofrutticolo mondiale, uno è l'avocado, l'altro è il dattero. A seconda di calibro e varietà, si possono ottenere buoni profitti".
Per quanto riguarda BeFresh Europe, la produzione di avocado di quest'anno dovrebbe raggiungere 100mila tonnellate e Ziv ha precisato: "Il 50% è destinato all'esportazione e l'altro 50% al mercato locale. Inoltre, con le nuove piantagioni messe a dimora negli ultimi anni, la produzione potrebbe crescere fino a 150mila ton". La grande incognita del settore è se il mercato sarà più favorevole per le varietà a buccia verde o per la Hass. "Al momento (a seconda della regione) nei frutteti il rapporto è del 60% per la Hass e 40% per le restanti cultivar".
In alcuni comparti però le circostanze sono cambiate. Nel mercato dei pompelmi, ad esempio, "c'è molta domanda proveniente dall'Oriente - Cina, Giappone, Corea o Vietnam - e anche l'America è diventata una destinazione attraente. Nel frattempo, l'Europa sta diventando sempre meno importante, anche se i risultati sono migliori rispetto all'anno scorso".
Guardando in particolare alla Cina, Ziv ha affermato che anche se le opportunità non mancano, in quanto questo mercato recentemente ha cominciato a richiedere più pompelmi, il Paese è ancora un grande punto interrogativo, in gran parte a causa delle sue rigorose normative, della necessità di registrare il metodo di coltivazione molto in anticipo e superare tutti i tipi di test. Inoltre, Ziv è preoccupato per ciò che accadrà quando molti esportatori avranno già ottenuto l'accesso, dal momento che questo in futuro potrebbe portare a una guerra dei prezzi.
Nel corso dell'ultimo anno, infatti, a causa della concorrenza della Spagna, la commercializzazione è già diventata più difficile per prodotti come le clementine Ori. Ziv ha aggiunto: "Stiamo cercando di sviluppare nuovi mercati per questo prodotto, come Nord America, Giappone e altri Paesi orientali. Con i prezzi che si sono ottenuti negli ultimi due anni, per riuscire a realizzare profitti c'è bisogno di una determinata produzione. Con una bassa resa, non si sarà in grado di sopravvivere".
"Per quanto riguarda i limoni (destinati per lo più al mercato interno) potremmo avere bisogno di trovare mercati d'esportazione per stabilire un equilibrio tra domanda e offerta". Anche se Ziv ha spiegato che è impossibile competere con Paesi come la Turchia, che hanno costi nettamente inferiori a livello di risorse idriche e produzione. Ci sono anche altri aspetti che influiscono, come ad esempio l'embargo russo, la cui revoca "ridurrebbe un po' la pressione sull'Europa, lasciando più spazio per noi, ma è molto difficile prevedere cosa accadrà".
Secondo Ziv, i Minneola continuano a essere un prodotto di nicchia, con una richiesta proveniente per lo più da Sud America, Paesi Bassi, Belgio e Francia, ma sono diventati un articolo più interessante di quanto non lo fossero cinque o sei anni fa.
Altri prodotti commercializzati dalla ditta comprendono mango, la cui stagione ha avuto uno sviluppo normale, senza sorprese, e melagrane, per le quali Israele ha sia una stagione precoce sia una tardiva. Ziv ha affermato: "La varietà precoce, in raccolta a luglio, si è guadagnata una bella nicchia, in quanto arriva su un mercato vuoto; successivamente altri Paesi come Egitto, Turchia o Marocco arrivano sulle piazze europee e si va a creare un eccesso di offerta". Questo comporta la necessità di firmare programmi con rivenditori disposti a pagare un extra per frutti buoni e sicuri. "Si sta tentando anche di sviluppare alcune nuove nicchie di mercato a Singapore, Honk Kong o in Canada", ma alla fine la situazione finisce per essere sempre la stessa: c'è bisogno di programmazioni.
Secondo Ziv, uno degli aspetti che caratterizzano il settore ortofrutticolo è che le carte in tavola cambiano ogni anno e così si è costretti ad adattarsi costantemente a nuove situazioni. E' uno dei motivi del suo scetticismo riguardo i progetti di alcuni rivenditori che prevedono di trattare direttamente con i coltivatori, senza intermediari. "Rimane un processo molto complesso che coinvolge ingenti somme di denaro e conoscenze".
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