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Esportatori indiani di uva soddisfatti della decisione UE sui livelli massimi di residui

Gli esportatori indiani di uva hanno tirato un sospiro di sollievo quando l'Unione Europea ha accettato di mantenere i livelli di residui di cloruro di clorocolina (CCC), un regolatore della crescita delle piante, a 0,05 ppm per un periodo di due anni. Ad agosto di quest'anno, l'UE aveva proposto di cambiare i livelli di residui nell'uva a 0,01 ppm, provocando disordini tra gli esportatori indiani.

Secondo Jagannath Khapre, presidente dell'associazione degli esportatori di uva dell'India, tutti gli operatori hanno seguito regolarmente la problematica con l'Autorità di Sviluppo per l'export di prodotti agricoli e trasformati (APEDA), che ha anche portato il problema davanti al ministero di commercio dell'Unione.

Khapre ha dichiarato che il ministero del commercio ha preso nota del problema ed è riuscito a convincere l'UE a mantenere temporaneamente invariati i livelli di CCL.

Ad agosto di quest'anno, gli alti funzionari del Comitato per i Livelli Massimi di Residui (MRL) si sono incontrati a Pune con i funzionari del Dipartimento del Commercio e con APEDA, presso il Centro Nazionale di Ricerca per l'Uva e hanno deciso di affrontare l'UE presentando una dichiarazione a nome degli esportatori indiani.

Subhash Arve, presidente dell'Associazione dei Coltivatori di Uva dello Stato di Maharashtra, ha dichiarato che l'UE ha accettato di non modificare i livelli massimi di residui consentiti per un periodo di due anni, mentre l'India vorrebbe mantenerli tali per almeno 5 anni.

Dal momento che l'UE richiede una documentazione, la parte indiana ha presentato alle autorità i documenti rilevanti per cercare uno status quo sui livelli attuali.

Fonte: www.financialexpress.com
Data di pubblicazione: