Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Visita in campo di FreshPlaza. Guarda le foto e il video!

Falstaff: la pera a buccia rossa dal sapore dolce e croccante

Pera Falstaff: bella, buona ma poco conosciuta. Ieri mattina, grazie al "padre" della Falstaff Lorenzo Rivalta, FreshPlaza ha visitato un'azienda produttrice. Il titolare, Alberto Caroli, conduce in provincia di Ravenna un'azienda di oltre 12 ettari a frutteto. Oltre alle pere ha impiantato mele, albicocche, pesche e possiede anche un'asparagiaia. Caroli coltiva la Falstaff da 9 anni, con contratto di sperimentazione, quando ancora era una selezione. Oggi la Falstaff è una pera club i cui diritti sono detenuti dal consorzio New Plant.


Lorenzo Rivalta e, a destra, Alberto Caroli

"Falstaff è una pera che può dare molte soddisfazioni – ha esordito Lorenzo Rivalta, ex-ricercatore del CREA di Forlì, oggi in pensione – ma deve essere coltivata in maniera professionale. La sua peculiarità sta nella buccia rossa, così come nella croccantezza della polpa, con elevato tenore zuccherino pur con un buon equilibrio acido. Va raccolta al momento giusto: se si stacca in anticipo non è buona, come tutta la frutta del resto. Guadagna di certo anche con la frigoconservazione. E ad ogni modo non è adatta per gli agricoltori della domenica".

Clicca sul tasto Play per un video:


La conferma viene da Caroli. "La produttività è elevata, e il calibro pure, ma serve una grande capacità nella potatura. Non si può potare come una Abate. Non tollera potature troppo energiche. Le piante vanno fatte crescere e il legno 'invecchiato'. Potarla poco in fase di allevamento. Lei fruttifica su lamburde, su rami di due-tre anni. Poi si potranno fare tagli di ritorno".



L'agricoltore commercializza la produzione presso il Mercato all'ingrosso di Cesena. Prepara la frutta in cassette monostrato per poi venderle a commercianti o grossisti di tutto il Nord d'Italia e fino all'Umbria. Dice che comunque non si tratta di una molto conosciuta. I compratori la definiscono William Rossa, o Abate Rossa e quasi nessuno la chiama per nome. Segno che occorre una campagna di informazione/comunicazione almeno fra gli addetti al settore.



"Per fargli incrementare il colore rosso – conclude Caroli – a volte faccio irrigazioni soprachioma. In genere procedo con slitta sottochioma. Non ho l'impianto a goccia perché i picchi andrebbero a battere sui tubi, rompendoli, come avviene in molte nostre zone. Non spingo troppo nella concimazione perché nei nostri terreni non ce ne è bisogno, se non 100 unità di potassio all'ettaro".

La varietà Falstaff, protetta dal Crea di Forlì a livello comunitario, lo ribadiamo, è stata assegnata in esclusiva mondiale per la gestione commerciale le la valorizzazione dei frutti a Newplant, il consorzio creato da Apo Conerpo, Apofruit e Orogel Fresco per la ricerca a livello mondiale di nuove varietà frutticole.

Falstaff può essere coltivata da chiunque ma deve necessariamente essere commercializzata solamente dai soci del consorzio creato per la sua gestione commerciale e la valorizzazione. Attualmente a tale consorzio denominato Copero srl, aderiscono Newplant e le OP che l'hanno costituito.