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Dal CNR Isafom di Catania la pellicola salva-cibo biologica

Utilizzare gli scarti del cibo per allungare la vita di altro cibo, attraverso una pellicola naturale che non si trasforma in rifiuto perché si mangia. Al CNR Isafom (l'Istituto per i sistemi agricoli e forestali del Mediterraneo) di Catania ci stanno riuscendo con la pectina, che si estrae dalle bucce d'arancia, e il chitosano, che si trova nei gusci dei gamberetti.
 
Attraverso il trattamento di queste due sostanze i ricercatori siciliani, in collaborazione con il Disba (Dipartimento bio agroalimentare) del CNR, hanno ottenuto una pellicola naturale che avvolge il cibo allungandogli la vita post-raccolta di circa il doppio. Il procedimento è piuttosto semplice: "Si crea una soluzione formata da acqua, acido citrico come antiossidante e pectina, o chitosano o entrambe le sostanze - spiega Salvatore Raccuia del CNR Isafom di Catania – e si immerge in questa soluzione il cibo da conservare. Una volta che il cibo è asciutto, intorno gli si forma un film semitrasparente che lo proteggerà per diversi giorni".


In attesa di lanciare il prodotto su scala industriale, nel 2015 un'impresa siciliana ha confezionato i primi fichi d'India avvolti con la pellicola creata dal CNR

Il team di ricercatori ha deciso di testare la pellicola bio su due prodotti tipici del nostro Paese: i cuori di carciofo e i fichi d'India. Non sono due scelte casuali: per poterli consumare, infatti, dobbiamo necessariamente privarli del loro involucro. Questo significa esporli agli agenti esterni e accelerarne la deperibilità. "Il cuore del carciofo tende a indurirsi quasi subito e a ossidarsi, mentre il fico d'India fermenta. La pellicola che stiamo sperimentando, invece, riduce il contatto con l'ossigeno senza però eliminare del tutto lo scambio con l'esterno", continua Raccuia, che dell'istituto catanese è responsabile dei progetti di ricerca nel settore agroalimentare.
 
Nella foto a destra: a sinistra, il cuore di carciofo conservato con normale pellicola industriale dopo 16 giorni; a destra, come si presenta dopo 16 giorni di conservazione in pellicola di pectina

I risultati giustificano l'ottimismo del CNR protetti dalla nuova pellicola i cuori di carciofo durano tra i 24 e i 28 giorni contro un massimo di 12 garantiti dalle normali pellicole di plastica, mentre i fichi d'India sono ancora buoni fino a 12 giorni dopo, contro i 7 di oggi. In ogni caso, ovviamente, i due alimenti devono essere conservati in frigorifero a 4 gradi centigradi.
 
Nonostante gli ottimi risultati, la pellicola resta ancora in fase di ricerca e come spiega lo stesso Raccuia, responsabile dei progetti di ricerca nel settore agroalimentare dell'istituto catanese: "La congiuntura economica non è delle migliori: i prodotti conservati con la nostra pellicola edibile costano tra il 20 e il 25% in più. Bisognerà aspettare ancora un po' perché i consumatori siano disposti ad accettare questo rincaro". Il lavoro portato avanti dai ricercatori catanesi ha creato comunque dei possibili orizzonti positivi per l'industria siciliana che essendo uno dei maggiori produttori di pectina al mondo (dato che sono proprio gli agrumi la fonte principale di pectina), potrebbe favorevolmente beneficiare del lancio del prodotto su scala industriale.
Data di pubblicazione: