
La sede della OP Secondulfo a Battipaglia (SA). Clicca qui per sfogliare l'album fotografico completo.
Uno dei tre fratelli titolari, Salvatore Secondulfo, ci spiega: "Prendiamo solo il caso della fragolicoltura, che vanta 50 anni di storia in questo territorio. Fino agli anni Ottanta si contavano ben mille ettari di estensione; oggi siamo scesi a 300. Nel frattempo, le produzioni di ortaggi a foglia destinati alle lavorazioni di IV gamma hanno sostituito le coltivazioni tradizionali e i prezzi dei terreni agricoli sono aumentati esponenzialmente, costituendo un ulteriore ostacolo a nuove imprese frutticole, i cui costi di impianto, oltre che i tempi di entrata in produzione, non sono paragonabili ai rapidi cicli e ai ritorni economici delle baby leaf".

Salvatore Secondulfo, il cognato di Ciro, Pasquale Improta, e Ciro Secondulfo. Clicca qui per sfogliare l'album fotografico completo.
"Noi siamo - sottolinea Salvatore - una delle poche realtà ancora attive in frutticoltura nella Piana del Sele". E, infatti, il calendario produttivo e commerciale della OP Secondulfo contempla produzioni di fragola (2.500 ton), frutta estiva (6.500 ton tra pesche, nettarine e albicocche) e kiwi (4.000 ton), oltre a uva da tavola (8.000 ton, da impianti ubicati a Trani, in Puglia).
"Dobbiamo dare atto alla grande distribuzione organizzata italiana di averci aiutato a mantenere la redditività delle nostre aziende, grazie al fatto che i distributori stanno sempre più riscoprendo e valorizzando il prodotto nazionale, anche sulla spinta di un consumatore informato, attento ed esigente. Inoltre, è proprio grazie alle catene italiane della vendita al dettaglio se noi, come molti altri in ortofrutticoltura, ci siamo adoperati per acquisire certificazioni e standard qualitativi. Se in un primo momento possono sembrare una forzatura o un'imposizione, successivamente ci si rende conto di quanto aiutano l'impresa nell'ottimizzazione dei processi e nel pervenire a risultati di valore".

Foto di gruppo. Salvatore Secondulfo, Luigi e Pasquale Improta, Annarita, Salvatore e Ciro Secondulfo.
Dello stesso parere anche Ciro Secondulfo, il quale osserva: "Certificazioni quali GlobalGAP, BRC o IFS implicano l'applicazione di diversi parametri di sicurezza in molti ambiti dell'impresa, sotto standard stringenti e rigorosi; educano a un modus operandi eccellente. Finché si arriva a un punto in cui la qualità non è più un costo".
Una stagione altalenante per le fragole
OP Secondulfo si trova nel vivo della sua stagione delle fragole, che proseguirà - clima permettendo - fino a metà giugno (è cominciata, seppure con piccoli volumi di nicchia, già a novembre 2015). "La variabile climatica è proprio quella che sta dettando i tempi e i volumi della produzione - osserva Salvatore - Quei 4-5 gradi in più di temperatura durante l'autunno-inverno ci hanno consentito raccolte più abbondanti a gennaio e febbraio. Subito dopo, però, il freddo e la piovosità di marzo hanno rallentato il ciclo produttivo della fragola, proprio a ridosso delle festività di Pasqua".

L'azienda gestisce 66 ettari di serre, tutti in tunnel. Clicca qui per sfogliare l'album fotografico completo.
La cultivar principale prodotta nella Piana del Sele è la fragola Sabrosa/Candonga (60% in Secondulfo), seguita dalla cv. Sabrina (40% in Secondulfo). La fragola rappresenta il 30% del fatturato complessivo della OP. Viene commercializzata in parte sotto il marchio "Miss Dolcezza" (brand che identifica anche le altre produzioni frutticole aziendali, escluso il kiwi, proposto a marchio KiwiPiù); in buona parte (un 40%) Secondulfo lavora anche per le marche private delle catene Coop e Conad, fornendo svariate tipologie di confezionamento.

"Si va dai cestini da 250 al mezzo kg, fino al monostrato da 1 kg. La delicatezza delle fragole impone che il confezionamento avvenga già in campagna, al momento dello stacco dalle piantine. Poi, però, una volta giunti rapidamente presso il nostro magazzino di lavorazione, i singoli cestini vengono pesati uno ad uno, coperchiati ed etichettati. Le confezioni monostrato, inoltre, presuppongono un accuratissimo lavoro qualitativo di selezione dei frutti migliori, per garantire uniformità e grazia al prodotto, senza con ciò penalizzare altre tipologie di imballaggio".

Annarita e Salvatore Secondulfo. Clicca qui per sfogliare l'album fotografico completo.
I titolari concludono: "Abbiamo investito in nuove varietà di frutta, in anni recenti, perché crediamo che quando sui mercati si manda un prodotto buono da mangiare, le vendite si fanno senza problemi. Ci è capitato più di una volta di ricevere lettere o telefonate da parte di singoli consumatori che ci ringraziavano per aver fatto loro riscoprire il gusto di mangiare la frutta. Questo ci sprona a continuare sulla strada fin qui intrapresa e a guardare con fiducia al futuro del nostro lavoro".
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