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Prezzi inferiori ai costi

Spagna: distrutta parte della produzione di lattuga Iceberg

"Disperazione". Questa sembra essere la parola migliore per definire l'umore dei produttori spagnoli di lattuga Iceberg, secondo i risultati di un sondaggio condotto dai servizi tecnici dell'Associazione delle Organizzazioni dei Produttori di Frutta e Verdura della Regione della Murcia (PROEXPORT - OPFH).

Nel sondaggio, condotto individualmente e confidenzialmente tra coltivatori che rappresentano l'80% circa della produzione spagnola i quali sostengono di aver previsto la distruzione di complessivi 13,6 milioni di cespi di lattuga fino all'attuale 50ma settimana del 2014.

Cifre notevoli, se si considera che è stato distrutto il 28% (nella settimana 49) e il 21% (nella settimana 50) della produzione esportabile nel periodo dalle società e cooperative che hanno preso parte al sondaggio e quindi rappresentative dell'intero settore. Per esempio, delle quasi 14.000 tonnellate che queste società avevano previsto di raccogliere nell'ultima settimana, solo 9.980 tonnellate finiranno sul mercato. Il resto resterà nei campi e servirà a sfamare capre e altro bestiame.

Vendite in perdita
Il motivo che ha spinto all'assunzione di misure così drastiche è il livello estremamente basso dei prezzi all'origine registrati nelle ultime quattro settimane che è risultato in perdite insostenibili da molti.

Solo 2,5 euro (e anche meno) per un cartone contenente 10 cespi è quanto viene pagato da certe catene e intermediari europei, mentre i costi di produzione arrivano a 1-1,50 euro oltre quella cifra. Come dichiarato dal direttore di una grande società che preferisce restare anonima, "è meglio perdere solo quello che è stato investito e speso nella coltivazione di un prodotto che aggiungerci i costi di raccolta e di post-raccolta solo per inviare il prodotto in un mercato che ci specula sopra, causando perdite persino peggiori per noi".

Diversi produttori indicano il mercato tedesco come il più aggressivo in queste circostanze e si lamentano della carenza di potere negoziale che i produttori europei possiedono rispetto ad una distribuzione così concentrata e alle politiche di prezzo molto aggressive operate da molti intermediari che lavorano con le catene di distribuzione. "Una cosa sarebbe lavorare tutti per fornire al consumatore un prodotto di qualità, ottenendo margini inferiori in modo che i consumatori possano godere di prezzi attraenti; un'altra è lasciare che i prezzi all'origine crollino a picco, portando i produttori alla rovina e alla distruzione di migliaia di posti di lavoro", ha riferito il direttore di marketing di una cooperativa che ha risposto al sondaggio.

Tuttavia, è risaputo che sono presenti anche fattori esterni al mercato che contribuiscono a puntuali eccessi nella capacità produttiva. Questo è il caso del clima autunnale favorevole registrato nella Spagna sud-orientale, la principale zona di produzione in Europa; ciò ha comportato che la raccolta cominciasse dai 9 ai 15 giorni prima del solito, a seconda della zona. In ogni caso, pare che talune catene di supermercati europee, dal canto loro, continuino a portare avanti una politica che prevede l'acquisto dei prodotti al di sotto dei costi di produzione, mentre altri fanno esattamente l'opposto, anche se le leggi sono molto chiare al riguardo.

Il direttore di Proexport, Fernando Gómez, ha ammesso che "le organizzazioni rappresentative del settore stanno ricevendo numerosi reclami. Abbiamo preso in considerazione di riportarli alle autorità, ma nessuna di queste agisce a livello europeo, cioè dove al momento inviamo la maggior parte della nostra produzione. I produttori, quindi, sono preoccupati che questo possa mettere a rischio la loro attività di esportazione. Non c'è da sorprendersi che, alla fine, arrivino a distruggere parte della loro produzione nei campi, piuttosto che venderla in perdita in Germania o nei Paesi Bassi".

Proexport-OPFH è convinta che l'auto-regolamentazione dei produttori all'origine e il miglioramento della richiesta durante il periodo pre-natalizio aiuteranno a riequilibrare i mercati orticoli e a ristabilire la normalità nelle relazioni tra produttore e distributore.


Traduzione FreshPlaza Italia. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione: