Per l'azienda francese Blue Whale, responsabile del 22% delle esportazioni di mele fresche della sua nazione, la scorsa stagione melicola è iniziata davvero bene, con prezzi molto buoni tra l'estate e il Natale per molte varietà. Nonostante poi il mercato abbia subito delle pressioni che hanno fatto calare alcuni prezzi, si è comunque trattato in media di una buona campagna.
Marc Peyres di Blue Whale
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Marc Peyres afferma che "in ogni caso, questa stagione non sarà altrettanto buona nonostante il raccolto migliore, principalmente per due motivi: innanzitutto perché la campagna scorsa è terminata con un trend negativo; in secondo luogo, a causa del bilanciamento negativo di domanda e offerta. Speriamo che le cose migliorino nella seconda metà."
La Blue Whale si focalizza su tre varietà di mele, che assicurano i risultati migliori e che, secondo Marc, non raggiungono la stessa qualità in altre parti d'Europa: Gala con 64.000 tonnellate, Pink Lady (la più redditizia della zona nei cinque anni passati) con 42.000 tonnellate e Granny Smith con 34.000 tonnellate.
Chantecler
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Produciamo anche la Chantecler, che ha un mercato di nicchia in Francia, mentre la nostra Fuji premium riscuote molto successo in Spagna e Francia. Inoltre, abbiamo anche varietà più piccole e nuove come Canada Gris o Joya."
Nelle stagioni più recenti, in Europa, si è verificato un calo nei volumi di mele importati dall'emisfero sud del mondo. Peyres spiega che ciò "è dovuto all'aumento dei costi, che ne ha ridotto la competitività. L'Europa è anche una delle poche aree in cui le importazioni sono massicce; le cose però stanno cambiando."
Riguardo all'embargo russo e al surplus di offerta della Polonia, Peyres commenta: "Il punto sta nel capire se il prodotto polacco va bene per i consumatori occidentali. Forse producono buone Elstar o Jonegored, ma non delle buone Gala o Golden. C'è un mercato per il prezzo e un altro per la qualità e, sebbene non possiamo competere sul primo, di sicuro riusciamo sul secondo."
Magazzino refrigerato
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Peyres racconta che la Blue Whale ha esportato solo 10.000 tonnellate di mele in Russia nella stagione scorsa, quindi per loro l'embargo non è poi un problema così grande. "Lo è più per i produttori di pesche e nettarine, che non hanno avuto tempo di adattarsi. Tuttavia ci si preoccupa per alcune varietà, soprattutto se l'embargo continuerà dopo gennaio."
Molte fonti riportano inoltre che quest'anno la produzione cinese crollerà del 10-20%, quindi non ci sono pressioni su quel fronte. "Nemmeno il raccolto indiano sarà poi così elevato, quindi forse potremmo iniziare ad esportare a dicembre invece che a marzo."
Peyres crede che il problema principale dell'emisfero sud durante la prossima stagione sarà quello di trovare mercati di sbocco per i propri frutti, in quanto l'Europa sarà satura e, nonostante esistano mercati più grandi come Cina o India, le loro condizioni non sono così semplificate come quelle europee."
"Se si considera poi il volume importato dai russi, si può vedere come comprino principalmente frutta a basso costo, e di sicuro non rimpiazzeranno le mele economiche polacche con costose varietà sudamericane."
Confezioni per le destinazioni più lontane.
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La Blue Whale esporta attualmente verso 50 paesi al di fuori dell'Europa. "Preferiamo 10 piccoli mercati a uno grande, perché ci offrono più opzioni di spedizione in base alle caratteristiche dei frutti. La stagione scorsa, per esempio, siamo riusciti a spedire i nostri piccoli frutti nel sud-est asiatico, anche se vendere al di fuori dell'Europa è sempre rischioso" spiega Peyres.
Per quanto riguarda la coltivazione, la Blue Whale ha stipulato delle partnership con produttori in Sud America in modo da poter rifornire Medio Oriente e Asia fuori stagione, confezionando in Cile e Brasile. "Nel nostro settore, l'elemento chiave sono i frutteti e i produttori di quella zona sono molto competitivi."
When it comes to long-term expectations, he believes that Blue Whale will continue increasing its production volumes, but also remain involved in projects to renew its varieties, as “in the fruit business, you can sell cheap and survive for 10 years, but if you don’t renew, you have no future.”
Guardando al futuro, Peyres crede che la Blue Whale continuerà ad incrementare i volumi prodotti, pur rimanendo coinvolta in progetti di rinnovamento varietale. "Nel settore frutticolo, puoi vendere a poco e sopravvivere una decina d'anni, ma se non rinnovi non hai futuro."
Per maggiori informazioni:
Marc Peyres
Blue Whale
Tel.: +33 563 215 656
Email: Marc@blue-whale.com
Web: www.blue-whale.com
Testo e traduzione FreshPlaza Italia. Tutti i diritti riservati.



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