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Ancora nessun movente per l'omicidio di Gennaro Galdiero

Nel giro di poche ore dall'omicidio dell'imprenditore ortofrutticolo Gennaro Galdiero, il nome di Pasquale Savanelli, socio e presidente della medesima organizzazione di cui lo scomparso era amministratore delegato, era subito circolato, con versioni lievemente diverse sulle modalità del suo arresto. Alcuni dicono che sia stato fermato dai Carabinieri, altri che si sia consegnato volontariamente, confessando il delitto. Molta sensazione ha fatto la circostanza della foto del Savanelli, scattata proprio insieme a Gennaro in un frutteto, solo poche ore prima della sparatoria (cfr. FreshPlaza del 27/05/2014).


Gennaro Galdiero e Pasquale Savanelli in una foto di repertorio risalente al 2012.

In ogni caso, sia in occasione del primo come del secondo interrogatorio, l'uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere, rifiutandosi ancora di fornire un movente; secondo l'avvocato difensore, il silenzio si dovrebbe ad un forte stato di stress emotivo che non permetterebbe al Savanelli di approfondire i dettagli del delitto del quale si è già accusato, senza però aggiungere ulteriori dettagli.

Nel frattempo, è stato scarcerato un nipote di Savanelli - il 28enne Donato De Rosa - in un primo momento arrestato a seguito del ritrovamento di armi e munizioni scoperte dai Carabinieri durante una perquisizione domiciliare in una casa rurale sita in Marzano Appio (CE). Come riportato da Caiazzorinasce.net non c'è infatti alcun collegamento tra le armi ritrovate e il delitto. Nelle ultime ore - sempre secondo Caiazzorinasce.net - altre abitazioni nella disponibilità dei parenti di Savanelli sono state controllate.

I Carabinieri della Compagnia di Capua, su disposizione della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, sono alla ricerca, infatti, di altri elementi che potrebbero essere utili ai fini dell'indagine.